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I PARCHI NAZIONALI DELLA MALESIA




Esiste la possibilità' di scegliere qualche cosa di diverso, qualcosa che vada al di là delle solite mete e visite turistiche. Nei nostri Parchi Nazionali si può sperimentare quella tranquillità che viene solo dal sentirsi tutt'uno con la natura in tutto il suo splendore. Qui, dove la foresta vergine ci sovrasta con la sua imponenza, all'ombra del baldacchino di alberi secolari, ci si rende veramente conto di come i concetti di tutela e salvaguardia della natura in tutte le sue diverse forme, non siano solo vuote parole, ma possano diventare un modo di pensare che accompagna la nostra vita quotidiana.

Le foreste della Malesia sono riconosciute come le più antiche del pianeta, e nei suoi Parchi Nazionali si trova il tesoro nascosto di un ricchissimo patrimonio naturale. La diversità della fauna e della flora presenti può solo essere descritta al superlativo: qui si trovano infatti il fiore più grande del mondo (la Rafflesia), l'albero più alto (la Koompasia Excelsa, o Tualang, in lingua malese), lo scoiattolo più piccolo, chiamato Pigmeo, pesa appena 20 grammi, così come enormi scoiattoli volanti. Non solo, gli alberi di Belian, durissimo legno del Borneo, chiamato Ironwood (legno-ferro) per le sue eccezionali proprietà di resistenza e durata sono vecchi di migliaia di anni. Proprio allo scopo di preservare questo immenso patrimonio naturale per le generazioni future sono stati costituiti, Fin dalla prima metà' del secolo, i vari Parchi Nazionali. Il mare che circonda alcune delle nostre isole è ricco di tesori sottomarini, splendidi, rari, estremamente delicati.

Al fine di evitare che questo fragilissimo ecosistema andasse distrutto, le aree più ricche di forme di vita sono state dichiarate Parchi Marini. I delicati coralli, i pesci variopinti, le tartarughe in pericolo di estinzione possono così contare su un ambiente protetto, ed un rifugio sicuro. L'invito è dunque a scegliere un modo diverso di trascorrere il tempo libero, quella pausa di cui tutti abbiamo bisogno. Non esistono solo i bagni, le solite escursioni, lo shopping, o il golf. Scoprirete I piacere di osservare con calma, e di imparare od apprezzare le meraviglie della natura, nei nostri Parchi Nazionali, e nei nostri paradisi sommersi.

Immaginate la pace ed il silenzio secolare della foresta che vi circondano, e vi cullano in un delizioso oblio; dove l'unica musica che si sente è il canto degli uccelli all'alba... e l'orchestra che suona all'imbrunire è il crescendo del frinire delle cicale. Lasciatevi trasportare dall'emozione di sfidare rapide impetuose, oppure gettate l'esca in uno dei tanti ruscelli dalle acque cristalline. Assaporate la meravigliosa tranquillità di una spiaggia remota o di un'isola lontana, mentre in silenzio ne scoprite le profondità subacquee, con i loro mille tesori nascosti...

Se almeno una di queste realtà corrisponde alla vostra fantasia, allora siate i benvenuti! Perché se ci impegniamo costantemente a preservare questi delicati equilibri ecologici, lo facciamo anche per poter dividere con voi i doni della nostra natura...

IL TAMAN NEGARA

Taman Negara è il principale Parco della Malesia, ed il più vasto. Si estende su una superficie di circa 434,300 ettari di foresta primaria, vecchia di 30 milioni di anni. Fin dai 1939, la tutela del patrimonio naturale ha rappresentato un obiettivo di primaria importanza. Il Parco è stato, infatti, costituito con il solo scopo di salvaguardare e proteggere la flora e la fauna originarie della zona.

All'interno del territorio del Parco si trova anche la più alta montagna della Malesia Peninsulare, il Gunung Tahan, che raggiunge i 2,187 metri sul livello del mare.

Il Taman Negara Resort, situato a Kuala Tahan, in corrispondenza del Quartier Generale del Parco, offre una vasta gamma di confortevoli sistemazioni. I numerosi punti di ristoro fanno si che non corriate il rischio di morire di fame in mezzo alla selva! Con tanto da vedere, e da fare, un escursione al Taman Negara è decisamente una tappa che non deve mancare, nel vostro itinerario.

L'abbondanza di vegetazione è il paradiso dei botanici
Nelle zone più basse predominano le dipterocarpacee, e la rigogliosa vegetazione fluviale. Sono presenti in abbondanza le Epiphytes, come le felci, e rare specie di orchidee. Più in alto, nelle zone collinari, si trovano invece querce e lauri. La vegetazione in corrispondenza di più elevate altitudini è composta invece da piante più piccole tipicamente montane, e da varie specie di palme, in particolare la Livingstonia Tahanensis.

Per i "bird watchers", è un banchetto per gli occhi!
Sono ben 250 le specie di uccelli finora identificate! É frequente vedere i buceri (leggendari volatili chiamati hornbills per via del loro caratteristico corno d'avorio). Lungo i sentieri della giungla si può incontrare il fagiano detto dal dorso di fuoco, mentre aquile e martin pescatori generalmente sfrecciano lungo le rive dei fiumi. Il Sungai (fiume) Tahan è l'habitat preferito dal masked finfoot. Tra le altre specie esotiche qui reperibili, ricordiamo il broadbill, il drongo e l'uccello mangia-api dalla gola blu.

E per chi va a caccia di mammiferi?
Essi generalmente abitano le zone basse e pianeggianti del Parco, e comprendono il gaur, o seladang sorta di grosso bufalo, il cervo sambar, il kijang, un piccolo cervo detto "cervo che abbaia" ed ancora cinghiali, tapiri, elefanti, tigri, leopardi, orsi asiatici (sunbear), ed il rinoceronte di Sumatra. Va detto, comunque, che è molto difficile riuscire o scorgere gli animali, o causa sia della densità della vegetazione, sia della natura estremamente schiva degli animali stessi.

I Primati Signori degli Alberi
Se sono le scimmie la vostra passione, preparatevi ad un po' di torcicollo, mentre tentate di individuarle, tra le cime degli alberi. Il "macaco dalla coda lunga" vive lungo le rive dei fiumi, mentre si può scorgere "la scimmia mangiatrice di foglie" nascosta tra i rami più alti. Gruppi di gibboni e di siamang (altra specie di primati) fanno sentire il loro rumoroso chiacchiericcio dal folto delle cime, che abbandonano di rado.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Un soggiorno nel Taman Negara può durare dai 2 ai 4 giorni, ma per qualcuno anche di più dipende dai vostri gusti, ed interessi personali. Comunque, c'è così tanto da vedere e da fare, che le vostre giornate non saranno mai vuote!

Tranquille passeggiate nel silenzio dello giungla
Potete scegliere di passeggiare piacevolmente nella parte più pianeggiante della foresta, seguendo i panoramici sentieri circondati da una natura di favolosa bellezza. Immergetevi completamente nelle immagini, nei colori e nei suoni della giungla, attraversando chiari ruscelli spumeggianti all'ombra di alberi secolari. Un breve percorso di 1.5 Km dal Resort conduce al Canopy Walkway, un ponte sospeso a 40 metri dal suolo, fatto di corde, covi, reti e legno! Esso offre ai visitatori la possibilità unico di fare uno passeggiata tra le cime degli alberi, osservando la natura a distanza ravvicinata.

Trekking nella giungla, per i più infaticabili
I più attivi fra voi preferiranno forse raccogliere la sfida di un trekking un po’ più impegnativo, tra i tanti proposti all'interno del Parco. Alcuni dei trekking sono abbastanza lunghi e faticosi, fino a 9 giorni di cammino e possono richiedere un certo grado di forma fisica. Per qualcuno, pero', è questa la sola, indimenticabile esperienza di un'autentica avventura nella giungla.

La scalata della cima più alta.
Il Gunung Tahan offre ai più avventurosi I emozione vera, la sfido della montagna. Per risalire e discendere I monte si impiegano in media 9 giorni. Non è strettamente necessaria una precedente esperienza di trekking nella giungla, anche se naturalmente averla rappresenta un vantaggio.

Il brivido di una gita su per il fiume.
Una piacevole gita in canoa, risalendo il fiume per circa 8 km, fino a raggiungere la cascatella di Lata Berkoh, è l'occasione per una bella nuotata nell'acqua fresca della piscina naturale ai piedi della cascata stessa. Dopo il bagno, le rocce all'ombra degli alberi, sopra le rapide, sembrano fatte apposta per allestire un picnic. I più avventurosi non potranno pero rinunciare a sfidare le sette rapide del Sungai Tembeling. L'intero percorso è di 9.1 Km, e la discesa dura circo 45 minuti. Tenetevi forte, e preparatevi a bagnarvi fino al midollo.

Quale maggior soddisfazione, che scaricare il bottino di una pesca abbondante
Il Sungai Kenyam è senz'altro il luogo più frequentato dagli appassionati, ma anche le acque più tranquille dei laghetti nella parte bassa del Sungai Tahan brulicano di pesci. I mesi migliori per la pesca, qui, sono Febbraio, Marzo, Luglio e Agosto. Il pesce KeIah, famoso per la sua velocità', e per le sue dimensioni (può pesare fino a 10 chili) è una sfida irresistibile anche per il più esperto pescatore.

La scoperta di grotte misteriose
All'interno del parco si trovano due grotte: la Gua Daun Menari, a Kuala Kenyam, e la Gua Telinga, cioè la grotta dell'orecchio, a meno di un'ora a piedi da Kuala Tahan. La prima rappresenta un motivo di attrazione soprattutto per le sue interessanti formazioni rocciose e per la particolare vita animale che ospita. La Gua Telinga è invece una grotta calcarea scavata da un ruscello, l'ennesimo esempio dell'ingegno illimitato della natura.

Aspettando gli animali, quando scende il buio
Questa attività notturna richiede un piccolo sforzo, che può essere pero ripagato da enormi soddisfazioni. Ci sono sei punti d'osservazione sopraelevati nascosti in tutto il Parco. Al sicuro nel loro rifugio, in alto sulle radure, i visitatori hanno così la possibilità di osservare gli animali, mentre si avvicinano per leccare l'acqua ed il suolo, da cui traggono i sali necessari al loro nutrimento.

Un insediamento degli Orang Asli
Una visita senz'altro interessante è quella al Kampung cioè, villaggio Yong, la casa della tribù dei Batek. E un’opportunità eccezionale per conoscere da vicino la vita e la cultura degli Orang Asli gli uomini originari cioè le tribù' aborigene della Penisola Malese. Essi vivono ancora in grande maggioranza nella foresta, grazie ad una semplice economia di caccia e raccolta.

Bird Watching
E’ questa un’attività di sicuro successo nell'ambito del Parco. Gli appassionati cercatori certamente non se ne andranno senza aver avuto la soddisfazione di vedere almeno qualcuna delle 250 specie di uccelli presenti!

POSSIBILITÀ DI SISTEMAZIONE

Il Parco possiede strutture più che adeguate, per far si che il vostro soggiorno possa esser comodo quanto basta. Essere tutt'uno con la natura non significa necessariamente dover rinunciare ai comfort d base! Le diverse strutture di accoglienza nel Parco ricadono tutte sotto la Direzione del Resort, il quale è in grado di offrire una gamma di sistemazioni abbastanza varia da poter soddisfare tutte le preferenze, tutte le necessità, e naturalmente, tutte le tasche!

Vi sono 117 chalets comprendenti vari categorie di stanze: superior, deluxe, e suites. Gli chalets sono costruiti in legno, secondo il tipico stile malese, e sono elegantemente arredati, per fornirvi tutte le comodità che vi aspettate, anche nel cuore della foresta. Tutti sono provvisti di bagni strutturati secondo i più moderni criteri. Esiste anche un ostello, che può accogliere fino a 64 ospiti.

Lodge di Kuala Terenggan e Kuala Kenyam
Sono incantevoli piccoli chalet dall'ambiente rustico, situati nella zona più interna del Parco, nel folto della foresta. Sono un oasi di pace e tranquillità e rappresentano il rifugio ideale per chi è in fuga dallo stress e dal ritmo frenetico della vita quotidiana. Sono equipaggiati di:

·         Letti e relativa biancheria

·         Stoviglie e utensileria di cucina

·         Cucina a cherosene

·         Lanterne

·         Acqua corrente

Lodge per la pesca a Lata Berkoh e Kuala Perkai
Per tutti gli appassionati. Potrete togliervi la voglia di pescare per tutto il giorno, e trascorrere lo notte in questi lodge. Sono provvisti di letti e materassi, ma lo biancheria deve essere portata da Kuala Tahan, così come le stoviglie, ed il necessario per cucinare.

Campeggi
Vi sono svariati campeggi all'interno del Parco, per chi vuole tramutare in realtà il sogno di dormire nella foresta, sotto le stelle. Si trovano a Kuala Tahan e a Kuala Kenyam. Si possono affittare le tende e tutto l'equipaggiamento presso il Resort.

PER MANGIARE

Il Resort ha due diversi ristoranti: il Tahan Restaurant e lo Teresek Cafeteria, che serve piatti di cucina malese ed internazionale. La Tembeling Lounge è il posto giusto dove godersi un cocktail al fresco. Vi è un piccolo ristorante anche Kuala Kenyam, mentre chi si ritira nella pace di Kuala Terenggan dovrà essere pronto a cucinare da sé.

MINI MARKET
Se desiderate organizzare un escursione, o un soggiorno nella foresta, niente paura! Non sarete costretti a vivere dei prodotti della giungla. Il Resort possiede anche un mini market, che vende cibi in scatola, riso, noodles, frutta fresca, verdura, e vari generi di prima necessità.

SEMINARI E CONFERENZE
Nella sala Bayan Nuri, dotata delle più moderne attrezzature, trovano posto 300 persone. E l'ideale per organizzare riunioni, seminari e conferenze in un ambiente decisamente diverso.

COME ARRIVARE

Il punto di partenza per la visita del Taman Negara è Kuala Tembeling, da cui un viaggio di circa 3 ore in canoa motorizzata conduce fino a Kuala Tahan, dove si trova il Quartier Generale del Parco.

Come arrivare a Kuala Tembeling
In auto: Da Kuala Lumpur, vi sono circa 3 ore di strada per arrivare a Jerantut. Kuala Tembeling si trova altri i 6 km a nord.
I taxi diretti a Jerantut si possono trovare alla stazione degli autobus di Pudu Raya, a Kuala Lumpur. Altrimenti, si può prendere un autobus per Jerantut alla stazione di Jalan Tun Razak, a Kuala Lumpur, e quindi proseguire con un altro autobus, o con un taxi, fino a Kuala Tembeling.

In treno: Kuala Tembeling è anche raggiungibile in treno da Kuala Lumpur; Singapore o Kota Bharu (via Tumpat). Tutti I treni fermano a Tembeling Halt, che si trova a circa mezzora a piedi dall'imbarcadero. Potete rivolgervi alle Linee Ferroviarie Malesi, Keretapi Tanah Melayu Bhd (KTM).

IL PARCO DI KENONG RIMBA

Il Parco di Kenong Rimba si trova nella valle di Kenong, a Sud Ovest del Taman Negara, e comprende un'area di circa i 21 chilometri quadrati. In questa valle spettacolare, attraversata dal mormorio di ruscelli montani, abita la tribù aborigena dei Batek. All'interno del Parco vi sono magnifiche grotte calcaree, sotto le quali scorre il fiume Kenong, dal corso lento e tortuoso. L'atmosfera magica del luogo ha ispirato innumerevoli leggende e credenze locali, alcune delle quali davvero affascinanti, come quella relativa all'albero del mango. Si dice, infatti, che si possa mangiare a volontà dei suoi frutti deliziosi, ma non portarne via neanche uno, se non si vuole essere colpiti da una maledizione. A parte il folklore, sono molti motivi che rendono questo Parco affascinante.

LE MERAVIGLIE DELLA FLORA EDELLA FAUNA

Il trionfo dei fiori. Nel verde profondo della foresta, protetti dal fresco degli alberi, gli amanti della natura s'imbatteranno certamente nelle varietà' pie rare di orchidee selvatiche, appese ai grossi tronchi dai quali traggono il nutrimento. Qui, la varietà' di piante è veramente infinita, comprendendo, fra l'altro, il Tualang (Koompasia Excelsa), l'albero più alto della foresta tropicale. Abbondano anche esemplari di ficus gigante, il Pokok Ara, protagonista di tanta parte del folklore e dei detti popolari locali. La profusione di gigli bianchi e rosa che punteggia il verde tranquillo delle acque completa l'incanto del luogo.

Amici piumati e a quattro zampe. Abitano la zona uccelli rari, come la colomba merpati (Chalcopas Indica), il merbah (o bulbul, l'usignolo d'Oriente) dall'occhio rosso, merbah mata merah e il murai batu (Copsychus Malabaricus), tutti apprezzati dagli esperti per le loro abilità canore. Nel parco si trovano inoltre mammiferi come il porcospino, i cui irti aculei si dispiegano minacciosi al minimo segno di pericolo, cervo, o pelanduk, (Tragulus lavanicas), il tapiro della Malesia, o tenuk (Tapirus Indicus), e l'elefante asiatico, o gajah (Elephas Maximus).

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Il Parco offre svariate attività, tutte all'insegna dell'avventura:

Scalata. Se ciò che volete è arrivare in alto, non avete che da scalare la superficie ripida e rocciosa del Gunung Kesung e del Gunung Putih. Se siete davvero fortunati, scorgerete le orme del rarissimo Kambing Gurun (specie di capra di montagna), così raro che solo passare sopra le sue orme è un privilegio irripetibile. Secondo il folklore locale, esso è stato allevato dalle fate maluk holus: per questo sfugge l'uomo.

L'intrico delle grotte. Il Parco vanta un complicato sistema di grotte, ognuna delle quali ha la sua storia geologica particolare e naturalmente anche la sua leggenda. La più bella quella di Gua Batu Tinggi, habitat naturale di moltissime specie di splendide orchidee, nonché di alcune varietà di uccelli. É pertanto la meta ideale per bird watcher e amanti della natura. Racconta una leggenda che un messaggero del Sultano fu qui tramutato in pietra insieme con il suo sampan (un tipo di barca locale) in seguito ad una maledizione.Un'altra grotta di notevole interesse è la Gua Batu Tangga, le cui formazioni rocciose assomigliano curiosamente ad una rompa di scale. Tra le altre grotte, ricordiamo Gua Batu Tangkup e Gua Batu Telakup. Ancora, all'interno del monte Gunung Tesung si trovano le grotte di Gua Tesung, Gua Hijau, Gua Buta and Gua Harimau. Questi nomi probabilmente derivano dalle peculiari formazioni geologiche che hanno dato origine alle grotte, ed essi stessi evocano un mondo di leggende affascinanti e misteriose.

Trekking nella giungla. Agli amanti della natura, le bellezze del parco si mostrano lungo i numerosi e ben tracciati sentieri che lo percorrono. Le escursioni sono rese ancora più interessanti grazie all'assistenza di esperte guide, che mettono volentieri a disposizione il loro immenso bagaglio di conoscenza della natura e della storia locale. La durata dei trekking varia dai 2 ai 6 giorni.

Altre attività ricreative. A Kenong vi è anche una cascata, detta Air Terjun Tujuh Tingkat (cioè la cascata dei sette scalini), un paradiso di schiuma bianca che precipita a capofitto in una pozza trasparente. È ovviamente il luogo ideale per una nuotata ed un picnic. É anche il posto giusto dove attaccare l'esca e gettare l'amo.

STRUTTURE E POSSIBILITÁ DI SISTEMAZIONE

Al momento vi sono soltanto 4 capanne in legno, ciascuna contenente due letti a castello, per chi desidera passare la notte nel Parco. Vi è anche un campeggio.

Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi a:

Persona Rimba Resort Kenong, Kuala Lipis
Tel 09/312 50 32
Fax 09/3121421

COME ARRIVARE

Per raggiungere Kuala Lipis il punto di accesso al Parco via strada, si trovano facilmente mezzi di trasporto quali taxi, autobus o macchine in affitto sia a Kuala Lumpur, che in centri minori quali Kuantan o Kota Bharu. Kuala Lipis è anche raggiungibile in treno, da Singapore, Kuala Lumpur e Kota Bharu.
Se siete interessati ad un avventura in 4x4, potete optare per 2 ore di strada, via Felda Kechau.
Per accedere al Parco è necessario un permesso speciale, che si può ottenere presso il District Forest Office.
I visitatori possono accedere al Parco solo se accompagnati da una guida locale riconosciuta, che è responsabile non solo della loro sicurezza, ma anche di far rispettare il regolamento del Parco.

Sono considerate infrazioni:

·         Entrare nel Parco senza un permesso

·         Volontariamente o per negligenza sfregiare

·         Danneggiare o distruggere qualsiasi oggetto di valore zoologico, botanico, geologico, etnico, scientifico o estetico

·         Portare con sé qualsiasi tipo di arma, esplosivo, trappola, rete, veleno, o quant'altro con l'intento di far male a qualsiasi animale vivente all'interno del Parco

·         Arrecare disturbo ai nidi, uccidere, ferire, catturare o molestare qualsiasi animale

·         Sfregiare o distruggere i cartelli segnaletici o qualsiasi tipo di materiale appartenente alle autorità del Parco

·         Utilizzare o occupare senza autorizzazione edifici, veicoli, barche e qualsiasi struttura appartenente al Parco
Lasciare per terra o sotterrare spazzatura e rifiuti non biodegradabili, quali bottiglie, lattine, oggetti di plastica che possano sporcare o inquinare il suolo del Parco.



IL PARCO NAZIONALE DI ENDAU ROMPIN

Il territorio occupato da questo Parco racchiude il bacino dei fiumi Endau nello stato di Johor; e Rompin nello stato del Pahang. Si estende su circa 488 chilometri quadrati di foresta. Selvaggio ed ancora incontaminato, il Parco di Endau Rompin è una delle poche aree di foresta pianeggiante rimaste completamente intatte nel paese. Riveste un enorme importanza, dal punto di vista della tutela del patrimonio naturale, in quanto ospita un impressionante varietà di habitat e di specie. Una spedizione scientifica tenutasi tra il 1985 ed il 1986 ha identificato e messo in evidenza 25 nuove specie di piante, ed ha dimostrato come le colline e le rocce di questa zona abbiano un’età stimabile intorno ai 248 milioni d anni. Oltre all'innegabile interesse scientifico che esso presenta, il Parco è anche uno degli ultimi paradisi per gli amanti dell’avventura. Anche qui, gran parte del suo fascino risiede negli inscindibili legami che il paesaggio ha con gli innumerevoli miti e leggende tramandatisi nel corso degli anni.

FLORA E FAUNA

La foresta delle dipterocarpacee. La famosa palma a ventaglio della varietà Livingstona Endauensis si trova qui in abbondanza. Altri esemplari interessanti sono il Rhopa Coblaste; più comunemente conosciuto come bambù rampicante, e la palma detta bastone da passeggio o Phychorapis Singaporensis, caratterizzata dal tronco snello e da foglie che sembrano piume; si incontrano inoltre molte varietà di orchidee, e di funghi velenosi.

Animali selvatici. Tigri, elefanti e cinghiali sono alcuni tra gli animali che abitano la zona. Nel parco vive anche il più numeroso gruppo di rinoceronti di Sumatra esistente nella Penisola Malese. Altre specie presenti sono inoltre: il binturong, o orso-gatto (arctictis binturong), ed il gibbone dalle mani bianche, l'unica famiglia di scimmie in questa regione.

Uccelli e farfalle Nella foresta vivono anche buceri, o hornbills, fagiani argus dalla splendida coda, ed i drongo dal vivace chiacchiericcio. Tra gli alberi, sfrecciano migliaia di farfalle, e di falene perforatrici di frutti, della specie Othreis.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

È consigliabile prevedere un soggiorno di almeno 4 giorni/3 notti, in modo da poter sfruttare appieno le moltissime attività praticabili nel Parco. Si possono organizzare visite specializzate, per soddisfare ogni particolare interesse: dai botanici, ai naturalisti, ai bird watchers. Anche i fotografi più avventurosi e spericolati trovano qui pane per i loro denti.

Trekking nella giungla All'interno del Parco vi sono 26 km di sentieri tracciati. Il più conosciuto è quello che porta dal campo base di Kuala Jasin fino a Batu Hampar e Buaya Sangkut. È pero' abbastanza impegnativo: sono infatti 16 km di cammino, che spesso bisogno interrompere per guadare veloci corsi d'acqua. Giunti a Buaya Sangkut, si presenta d avanti agli occhi uno spettacolo mozzafiato: una cascata che precipita rimbalzando giù per cinque scaloni di roccia degradante.

L’irresistibile richiamo di un ruscello nella foresta... Negli innumerevoli fiumi e fiumiciattoli che attraversano la quiete della foresta, è bello nuotare ma anche farsi un bagno in stile malese, lasciando scorrere sulla pelle l'acqua fresca con l'aiuto di una piccola bacinella, che fa da doccia. E quando ne avrete avuto abbastanza di stare a mollo, provate a gettare la lenza: se avete fortuna, potreste tirar su il pranzo, o la cena!

Campeggio Piantate le tende, e passate la notte sotto le stelle. La sinfonia degli uccelli e delle cicale al tramonto faranno sembrare un banchetto anche la più frugale delle cene.

I villaggi degli Orang Asli Nell'area di Endau Rompin vive la tribù Orang Asli degli Jakun. Un giro per il villaggio di Kampung Peta, vicino all'ingresso del Parco, consente di farsi un'idea, per quanto un po' frettolosa, della cultura Orang Asli. Avvicinarsi al oro modo di vita è davvero interessante; riuscirete in parte a capire come riescano a sopravvivere nella giungla, cacciando e difendendosi dai numerosi pericoli. Non solo: ospiti squisiti, vi faranno parte dei loro semplici divertimenti, e di un patrimonio di miti e leggende della giungla che si perde nella notte dei tempi.

Studi naturalistici Possono essere considerati un’attività a cui dedicarsi a tempo pieno nel Parco, vista la sterminata varietà di specie e di habitat naturali che vi si trovano. Qui, vi stordirà il profumo penetrante della Mussoenadra mutabilis, una pianta rampicante i cui fiori trovano uso nella preparazione tradizionale di fragranti essenze per profumare i capelli e gli abiti. Non mancano le piante carnivore, le Nephentes dalla graziosa forma di piccole anfore. Esse ogni giorno catturano nelle loro sacche piene di potenti enzimi digestivi migliaia di piccoli insetti ignari. Allo stesso tempo, ogni giorno sterminate colonie di formiche si costruiscono la casa nelle tortuose cavità della pianta delle formiche.

Il paradiso dei bird watchers Ecco un altro affascinante passatempo. Se avete la pazienza di resistere immobili per ore ed ore in perfetto silenzio, come ricompensa potrete dire di aver visto alcune fra le più belle specie di uccelli al mondo.

STRUTTURE E POSSIBILITA' DI SISTEMAZIONE

Le strutture all'interno del Parco sono al momento estremamente limitate.

Campeggi Vi sono quattro campeggi, che possono accogliere un totale di circa 250-300 visitatori. Si trovano a Kuala Jasin, Batu Hampar, Upeh Gulin e Kuala Marong.

COME ARRIVARE

Seguendo l'autostrada Nord Sud, da Kuala Lumpur o da Johor Bahru, giunti a Kluang bisogna deviare per raggiungere la cittadina di Kahang. Di la', si prosegue in autoveicoli 4x4, guidando per 56 km attraverso la giungla fino ad arrivare al villaggio di Kampung Peta. Là si trova il centro accoglienza e informazioni per i visitatori, e l'ingresso del Parco. Altrimenti, il parco può essere raggiunto con un viaggio in barca di 3 ore, partendo da Felda Nitar Il.

INFORMAZIONI ED INDICAZIONI UTILI

Il Parco rimane chiuso durante la stagione delle piogge, cioè da Novembre a Marzo.
La pesca è strettamente proibita tra Settembre ed Ottobre, durante il periodo della riproduzione . Per accedere al Parco, è necessario un permesso che si può ottenere rivolgendosi alla National Parks (Johor) Corporation JKR 475 Bukit Timbalan, 80000 Johor Bahru, Johor.
Inoltre, si deve pagare una tassa speciale per poter accedere a determinate zone all'interno del Parco. È obbligatorio pagare un permesso d'ingresso per introdurre cineprese e attrezzature per la pesca. Anche l'assicurazione è a pagamento.

REGOLAMENTO DEL PARCO

·         Tutti i visitatori devono registrarsi presso apposito ufficio, al centro d’accoglienza ed informazioni di Kampung Peta.

·         Prima di entrare nel Parco, tutti i visitatori sono obbligati a partecipare ad una breve riunione informativa, che si terrà nello stesso ufficio. Al termine della riunione, verranno riscosse le tasse d’ingresso e gli altri permessi speciali. Il bagaglio e gli effetti personali dei visitatori sono soggetti ad ispezione da parte del funzionario di servizio, che rappresenta l’autorità' del Parco.

·         I visitatori non possono trattenersi per un periodo più lungo di quello inizialmente dichiarato.

·         Tutti i visitatori devono richiedere l'assistenza di una guida locale riconosciuta dalla National Parks Corporation.

·         I visitatori che desiderano affittare una barca durante il soggiorno nel Parco devono farne richiesta al funzionario di servizio.

·         Sono proibiti i rumori eccessivi nel Parco per non disturbare la vita degli animali.

·         Eventuali lattine vuote, avanzi di cibo e rifiuti in genere devono essere portati fuori dal Parco, e lasciati solo nelle aree designate allo scopo.

·         L'accesso al Parco è permesso solo attraverso le entrate designate, la cui ubicazione è determinata dalle autorità del Parco.

·         Nessun tipo di pesca è permessa nel Parco al di fuori delle aree e dei periodi designati.

·         La balneazione è permessa solo in aeree designate, ed in abbigliamento balneare decoroso. (Sono proibiti il topless e il nudismo).

·         La National Parks Corporation declina ogni responsabilità per eventuali contrattempi, incidenti, infortuni o smarrimento di oggetti da parte dei visitatori durante la loro permanenza nel Parco.

·         E' severamente proibito:

Introdurre nel Parco qualsiasi tipo di macchinario, arma, esplosivo, trappola, veleno o oggetto pericoloso.

Cacciare, uccidere, ferire, danneggiare, intrappolare o in qualsiasi modo disturbare animali e piante, casi come distruggere nidi o uova di uccelli.

Tagliare, danneggiare, distruggere o bruciare piante e oggetti che rivestono importanza geologica, archeologica, storica o scientifica.

Portare animali domestici all'interno del Parco, o permetterne l'ingresso.

Rimuovere dal Parco piante o animali vivi o morti.

Rimuovere dal Parco minerali o oggetti che rivestono importanza geologica, archeologica, storica o scientifica.

Distruggere o menomare qualsiasi oggetto animato o inanimato che si trovi all'interno del Parco.

Erigere costruzioni all'interno del Parco.

S’informano i visitatori che qualsiasi infrazione del regolamento sopra esposto è perseguibile penalmente.

IL PARCO DI TUNKU ABDUL RAHMAN

Il Parco Marino di Tunku Abdul Rahman comprende un gruppo di cinque isolette situate tra i 3 e gli 8 Km al largo di Kota Kinabalu. Il Parco si estende su una superficie di 4,929 ettari, di cui il mare costituisce i due terzi. Prima dell'Era Glaciale esso faceva parte del Crocker Range, quella massa di arenaria e rocce sedimentarie che si trova sulla terraferma, nello stato del Sabah. Sul finire dell'Era Glaciale, pero', circa un milione di anni fa, lo sciogliersi dei ghiacci causò enormi cambiamenti nel livello del mare, ed intere parti di terraferma vennero tagliate dalle acque, per andare appunto a formare le cinque isole di Pulau Gaya, Pulau Sapi, Pulau Manukan, Pulau Mamutik e Pulau Sulug. I segni dell'origine di queste isole sono evidenti nella conformazione delle coste, dove i blocchi di arenaria esposti all'erosione degli agenti atmosferici hanno formato picchi, grotte, arabeschi di cavità e profondi cunicoli. L'eccezionale bellezza dello scenario naturale, unita alla sua vicinanza con la terraferma la città di Kota Kinabalu hanno fatto di questo gruppetto di isole una destinazione ideale non solo per sub e amanti della natura, ma anche per le gite di fine settimana. Per questo, nell’intento di salvaguardare l'ambiente naturale con le sue formazioni coralline, l'abbondanza di vita marino e la varietà di flora e fauna, le isole sono state dichiarate Parco Nazionale: prima le sole Pulau Sapi e Pulau Gaya, nel 1974, e quindi, nel 1979, le tre restanti.

FLORA E FAUNA

La vegetazione, qui, si presenta composita. Comprende infatti tanto la caratteristica vegetazione costiera con il Pandanus Dubius ed il Podocarpus Polystochyus come, nelle zone più interne, lo foresta di dipterocarpacee. Fa parte di quest'ultima famiglia il Keruing, con la sua stretta corona di ampie foglie verde scuro ed i suoi particolarissimi frutti con due ali. Anche il Seraya, il Kapur ed il Selagan Batu sono qui abbondantemente rappresentati. L'unica zona di foresta costiera di dipterocarpacee rimasta intatta si trova su Pulau Gaya, dove troviamo I'Hopea Phillipineansis e la QuassiaBorneensis. Le palme a coda di pesce e le palme Nibong crescono di preferenza in canali ombrosi, in prossimità dell'acqua.

Per quanto riguarda la vita animale, il Parco è la casa di pangolini, maiali barbuti, roditori, scoiattoli e scimmie. Serpenti e varani costituiscono la popolazione dei rettili. Nel Parco vivono poi molti esemplari di uccelli di grandi dimensioni, come il falco pescatore dal petto bianco, il bucero, e l'airone verde. Alcune delle varietà più piccole che prosperano nella quiete indisturbata del Parco sono invece il sandpiper, il piccione verde dal collo rosa, il bulbul - o usignolo d'Oriente l'uccello pigliamosche, il sunbird e la rondine. Uno degli uccelli più curiosi di questa zona è il Megapode, o Burung Tambun, una specie di pollo dalle enormi zampe, che miagola come un gatto. Esso depone le uova sotto grandi mucchi di sabbia e foglie, sulla riva del mare. Sono proprio le foglie, fermentando, a covare con il loro calore le uova fino a farle schiudere.

Le più estese formazioni coralline sono quelle tra Pulau Sapi e Pulau Gaya. I variopinti, delicatissimi coralli sono organismi viventi che si nutrono del plancton che galleggia nel mare. Ospitano moltissime specie diverse di pesci, di tutte le fogge, e di tutti i colori dell'arcobaleno: pesci farfalla, pesci pappagallo, pesci pagliaccio a strisce gialle e bianche, pesci drago; vi sono anche varietà di più grandi dimensioni, quali il red grouper, il pesce gatto ed il barracuda. Altre forme di vita sottomarino includono molluschi, bivalve giganti, cetrioli marini, incantevoli stelle marine, ricci dai colori brillanti, cipridi, piccole conchiglie un tempo usate come monete e conchiglie scorpione.

PER PREPARARE UN ITINERARIO:

Pulau Manukan. Fatta a forma di boomerang, Pulau Manukan ha una superficie di 51 acri, ed è la seconda isola del gruppo per estensione. Le coste settentrionali ed orientali dell'isola sono tutte orlate di bellissime spiagge, ma il tratto migliore è senz'altro quello in corrispondenza della punta Est. Le acque cristalline che la circondano sono l'ideale per fare immersioni, snorkeling o semplicemente una nuotata. I numerosi sentieri che percorrono l'isola offrono la possibilità di fare interessanti passeggiate nella fresca penombra della foresta. L'isola vanta anche discrete, anche se semplici, strutture di accoglienza, quali chalet, ristoranti, un bar, un negozio di souvenirs, un centro sub, una piscina, campi da tennis e squash; tutto ciò contribuisce a rendere un soggiorno a Manukan ancor più piacevole e divertente.

STRUTTURE E POSSIBILITÁ DI SISTEMAZIONE

Vi sono 20 chalet in legno, costruiti in mezzo al verde della lussureggiante vegetazione, di fronte al mare. Circondati dauno splendido giardino naturale fatto di palme che ondeggiano al vento, e variopinti fiori tropicali, questi chalet sono il rifugio ideale per chi vuole godersi una giornata di pace, o fare una breve vacanza.

Pulau Mamutik. Con appena i 5 acri di superficie, è lo più piccola del gruppo. Eppure, può vantare magnifiche formazioni coralline che la circondano come un prezioso tesoro sepolto sott'acqua. La rara Distichopora bianca, e la Reddendropyllia si trovano in corrispondenza della punta nord orientale dell'isola. É questo il luogo ideale per gli appassionati delle immersioni e dello snorkelling. Vi è uno spogliatoio e dei bagni, mentre tavoli e verande sono a disposizione per chi viene a fare un picnic. Non vi sono possibilità di sistemazione, ma si può passare la notte in tenda sull'isola, previo richiesta di un permesso presso il Sovrintendente del Parco.

Pulau Sulug. Quest'isola di 20 acri, essendo la meno sviluppata e la più lontana, ha l'aspetto remoto dei luoghi rimasti inviolati, ed un'atmosfera tranquilla, quasi soprannaturale. Le coste sono prevalentemente rocciose, con belle macchie coralline in corrispondenza della punto meridionale. Coralli come la Acropora, la Echnipora, la Montipora è la Seriapora sono una delizia per gli occhi con la loro varietà di forme delicate e colori brillanti.

Come a Pulau Mamutik, anche qui vi è uno spogliatoio e dei bagni, mentre tavoli e verande sono a disposizione per chi viene o fare un picnic. Non vi sono possibilità di sistemazione, ma si può passare la notte in tenda sull'isola, previo richiesta di un permesso pressa il Sovrintendente del Parco.

Pulau Sapi Piccola isola di 25 acri di superficie, ha dalla sua il fatto di possedere i più bei tratti di lunghe spiagge bianchissime, che si specchiano in un acqua cristallina punteggiata dai coralli. E il luogo ideale per nuotare, fare snorkeling ed immersioni subacquee. Se non sapete fare niente di tutto questo, ma ugualmente non volete rinunciare o scoprire il ricchissimo mondo sommerso, niente paura: una barca dal fondo di vetro è a disposizione per permettervi di ammirare tutto quasi alla stessa distanza... In più uno dei tanti sentieri tracciati all'interno dell’isola, vi condurrà alla scoperta delle meraviglie della natura.

Non vi sono possibilità' di alloggio, ma solo tavoli, verande, spazi per il barbecue, spogliatoi e bagni, per il comfort delle gite in giornata. Anche qui si può comunque campeggiare dopo aver ottenuto il permesso dal Sovrintendente del Parco.

Pulau Gaya É questa l'isola più grande, situata ad appena 15 miglia al largo di Kota Kinabalu. L'isola, che misura in totale 3.665 acri, vanta ben 16 miglia di coste, gran parte delle quali costituite da lunghi tratti di ininterrotte spiagge bianche. Le spiagge più conosciute sono Bulijong Bay e Police Beach, un quarto di miglio di sabbia finissima che degrada dolcemente in una baia dalle acque cristalline, perfette per nuotare, fare snorkelling e immersioni subacquee. La foresta costiera di dipterocarpacee, qui assolutamente intatta, ed i sentieri tracciati per il trekking offrono meravigliose opportunità per studiare da vicino il ricco patrimonio botanico e zoologico presente. Vi sono ripari, spogliatoi e bagni, per le gite in giornata.

COME ARRIVARE

Da Kota Kinabalu funziona un regalare servizio di traghetti giornalieri verso le isole del Parco e ritorno.

INFORMAZIONI ED INDICAZIONI PER I VISITATORI

Il Parco è stato creato con lo scopo di tutelare l'ambiente naturale, e cioè i coralli, le forme di vita marina, la flora e la fauna. Alcune linee guida sono pertanto state stabilite, per assicurare la salvaguardia di questo patrimonio naturale, e tutti i visitatori sono tenuti ad osservare il regolamento del Parco, esposto bene in vista in tutte le isole. Sono severamente proibite tutte le seguenti attività:

·         Cacciare, o portare armi da fuoco veleno, armi appuntite come frecce o lance, ed armi pericolose in generale all'interno del Parco.

·         Danneggiare o disturbare piante animali e qualsiasi organismo vivente.

·         Strappare, tagliare o raccogliere piante, insetti, coralli, conchiglie, vivi o morti.

·         Incidere nomi o altro sulle rocce, sugli alberi e sui ripari.

·         Portare animali domestici nel Parco.

É severamente proibito raccogliere piante, animali e qualsiasi oggetto, animato o inanimata, senza avere un permesso scritto del Direttore dei Parchi del Sabah. La pesca è permessa, ma solo con amo e lenza.

IL PARCO NAZIONALE DEL CROCKER RANGE

Il Parco si estende ai piedi dell'aspra catena montuosa del Crocker Range, che divide le pianure costiere occidentali dal resto dello stato del Sabah. La sua superficie è più di 139.919 ettari di folta foresta, ad un'altitudine media di 300 metri sul livello del mare. Il fiume Padas, che taglia in due la catena tra Beufort e Tenom nel suo corso verso Sud Ovest, è soltanto uno dei dodici fiumi che attraversano queste montagne. Percorrere quel tratto del Padas in barca era impossibile, per via dei grossi massi rocciosi sparsi qua e là nelle strette gole dette Padas Gorge, dove le acque scorrono impetuose. L'ingegno umano ha saputo superare l'ostacolo, costruendo una piccola ferrovia, che costeggia le gole. Le strade che attraversano oggi la catena contribuiscono a rendere l'interno accessibile dalle zone costiere, e permettono ai visitatori di godere la quiete di questi impervi paesaggi.

FLORA E FAUNA

La vegetazione è prevalentemente costituita dalle dipterocarpacee, che si mischiano qui ad un tipo di foresta più prettamente montana. Si vedono spesso fiori color giallo acceso della Dillenia Suffruticosa, un arbusto legnoso che generalmente cresce su un suolo poco ospitale. Altrettanto di frequente si trova la Tetrastigma, la vite selvatica che ospita gentilmente la Rafflesia Pricie, una delle tre specie di Rafflesia parassita che cresce sulle montagne del Sabah.

La foresta accoglie almeno cinque famiglie diverse di primati, tra cui l'Orang Utan, il gibbone, ed il piccolo tarsio, o Kera Hantu, dalla folta pelliccia, gli enormi occhioni rotondi e le zampe palmate simili a quelle di una rana. Qui vive anche la socievole tribù dei macachi dalla coda lunga. Facilmente riconoscibili per via delle folte basette che hanno sulle guance, li si vede spesso nell'atto di farsi reciprocamente una toilette completa, approfittando nel frattempo per mettersi in bocca eventuali insetti commestibili trovati! I loro arguti cugini, i macachi dalla corta coda detta di porcellino, si dedicano invece assiduamente a raccogliere noci di cocco: sarebbero un valido contributo alla forza lavoro nelle piantagioni.

Altri animali attraversano abitualmente il territorio della foresta nel corso dei loro vagabondaggi: orsi, zibetti, gatti di marmo, cinghiali mentre in mezzo al denso fogliame s'intravede il volo di buceri, fagiani e pernici.

STRUTTURE E POSSIBILITA' DI SISTEMAZIONE

Al momento non vi è alcuna struttura turistica nel Parco. É in progetto la costituzione di un Quartier Generale, al posto dell'edificio che ora ospita la sede del Dipartimento Forestale. Un Resort situato al di fuori del Parco offre la possibilità di una sistemazione privata.

COME ARRIVARE

Al momento, il Parco non è aperto al pubblico. Pertanto, coloro che desiderano visitarlo devono richiedere un permesso scritto al Direttore dei Parchi del Sabah. Ciò vale anche per le agenzie di viaggio che offrono gite turistiche nel Parco.

IL PARCO DI PULAU TIGA

Il Parco di Pulau Tiga è costituito come dice il suo nome malese da tre isole: Pulau Tiga, Pulau Kalampunian Besar e Pulau Kalampunian Damit, situate nella baia di Kimanis, al largo della costa occidentale del Sabah. Dichiarato Parco Nazionale nei 1978, esso copre un'area di circa 15.257 ettari, che comprende la superficie delle isole stesse, le acque del mare e l'habitat sottomarino. La lussureggiante foresta è uno sfondo riposante sul quale si staglia il bagliore delle spiagge bianchissime e delle acque cristalline di un mare incontaminato, orlato di coralli.

FLORA E FAUNA

Le coste ospitano un’ininterrotta varietà di piante, quali la Barringtonia Asiatica, contraddistinta dai bianchi fiori delicati che hanno filamenti rosa simili a stami. Vi sono anche il CaIIophylum, la Termanilio Catappa, e la Casuarina, senza dimenticare l’Ardisia, un piccolo albero, simile ad un cespuglio, con grappoli di fiorellini rosa. Il Ranggu ed il Keruing si trovano qui con frequenza. Vi è poi un tipo di albero che riveste una particolare importanza, per gli abitanti delle isole tropicali: è l'Hibiscus Tilliaceus, una pianta che ha fiori color giallo oro, dalla cui corteccia fibrosa si ricavano corde e materiale per calafatare le barche. É anche un’apprezzata fonte di legno da costruzione, legna da ardere, e persino preparazioni medicinali. Tra i molti tipi di uccelli, ricordiamo qui le fregate pescatrici, che si posano soprattutto su Pulau Kalampunian Damian, ed il Megapode sul cui curioso aspetto ci siamo già soffermati. Abitano l'isola anche buceri, nottoloni, gazze, bulbul, veloci sunbird dai vivaci colori, e sterne brigliate dalla nuca scura. In mezzo alle foglie macachi dalla coda lunga si lasciano facilmente scorgere, mentre pipistrelli appesi a testa giù dormono aspettando che scenda la sera, quando appariranno per le loro spedizioni notturne, in cerca di cibo. La popolazione dei rettili include il rapidissimo serpente dalla coda grigia, il serpente gatto ad anelli gialli e neri, bello ma pericoloso, ed una vasta colonia di serpenti marini a Pulau Kalampunian Besar, che, infatti, a loro deve il suo nome, l'isola dei serpenti. Vi sono anche parecchi varani marini, che si cibano delle uova lasciate sulla spiaggia dal Megapode. Sulla sabbia si vede poi strisciare il granchio eremita, creatura senza casa che s'introduce continuamente come un fuggiasco nei gusci lasciati vuoti dalle lumache marine, o da altri molluschi.
La barriera corallina che per 7 chilometri circonda l'isola comprende circa 35 specie di coralli comuni, e 98 specie di coralli duri con loro ospiti abituali: pesci multicolori e tutte le altre creature del mare che trovano nel corolla la loro casa.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Pulau Tiga. L'isola consiste di tre basse colline formatesi quando coni di terreno fangoso ricchissimo di minerali furono sputati fuori dal sottosuolo in seguito fenomeni di eruzione. Dall'ultima esplosione, avvenuta nel 1941, questi vulcani sono rimasti inattivi, lasciando tranquilla l'isola. La sabbia finissima delle spiagge bianche dell'isola è costituita da frammenti dei coralli che la circondano, mentre il verde intenso della foresta si riflette nelle profondità di un mare color smeraldo.

L'isola è un santuario per il Megapode Frecinet, quella strana creatura simile ad un pollo, che miagola come un gatto!

Se vi interessa raccogliere qualche informazione sulla flora e sulla fauna presenti, potete esplorare uno dei tanti sentieri che si snodano per la foresta.

Con un rifugio ed un ostello che insieme possono ospitare fino a venti persone alla

volta, l'isola si presenta ideale per brevi soggiorni.

Pulau Kalampunian Damit. L'isola deve la sua fama alla presenza dei serpenti marini Laticauda Colubrina che si riproducono qui in abbondanza. Questi serpenti dalla pelle ad anelli scuri si nutrono di anguille, ed è facile vederli arrotolati in forma di graziose spirali tra le rocce dove vanno a deporre le uova.

IL PARCO KINABALU

Il Parco Kinabalu si estende su una superficie totale di 754 chilometri quadrati, e comprende il Monte Kinabalu, il Monte Tambayukon al Nord, e le colline ai loro piedi. ê stato dichiarato Parco Nazionale con l'intento di tutelare I' inestimabile patrimonio naturale racchiuso fra queste montagne.

La maestosa montagna che da il nome al Parco ha un’affascinante storia geologica, cominciata circa un milione d’anni fa, quando il nucleo granitico che si trova sotto la crosta terrestre iniziava a solidificarsi. Il massiccio di granito che avrebbe formato il Monte Kinabalu fu ad un certo momento scagliato verso l'alto, raggiungendo la superficie attraverso la crosta terrestre. Migliaia e migliaia di chilometri di strati sabbiosi e fangosi furono poi gradatamente rimossi dalle erosioni successive, fino a rivelare il monte completamente.

Durante l'Era Glaciale, i ghiacciai che scorrevano discendendo dalla cima lo lisciarono poco a poco, ma i picchi frastagliati che si ergevano oltre la superficie del ghiaccio non furono alterati da questi ritocchi cosmetici, e mantennero il loro aspetto aspro e scabro. Questa fiera montagna, che s'innalza per 4.101 metri sopra il livello del mare, e continua impercettibilmente a crescere, é il punto focale del Parco.

FLORA E FAUNA

Il Parco è rinomato per l'abbondanza e la varietà di piante presenti, nell'ambito di quella che é una delle più antiche vegetazioni del pianeta. Nelle foreste del Parco ci sono più di 1.200 specie d’orchidee selvatiche, e 40 specie di querce, senza contare le infinite varietà di rododendri, che fioriscono in tutte le sfumature, dal rosso acceso, al rosa pallido e al bianco. Ammassi di muschio e di felci schiacciano con il loro peso gli alberi della foresta montana, querce soprattutto. Ovunque si posi lo sguardo, si vedono fiori: spuntano sugli alberi, fra i cespugli, lungo le rive dei ruscelli, sul suolo della foresta fanno persino capolino fra le crepe rocciose della sommità del monte. L'estenuata bellezza di certe orchidee come quella chiamata della collana bianca è pari a quella dei preziosi oggetti da cui prendono il nome.

Nella boscaglia scorrazza lo scoiattolo delle montagne del Borneo, Dremomys Eve mentre lungo i sentieri che risalgono il monte si può incontrare il toporagno di montagna Tupaia Montano. Capita anche di trovarsi davanti un serpente carenato dal collo rosso, pigramente steso a prendere il sole sul vostro cammino.

L'enorme varietà d’uccelli comprende qui I'occhionero di montagna, il merlo di montagna, l'eufrasia del Borneo Euphrasia Bomeensis e la simpatica Silvia Canterina tipica del Kinabalu (FriendIy Kinabalu Warbler) per la verità ormai non più così simpatica, perché molto difficile da vedere.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

La scalata del Monte Kinabalu. La cima si può raggiungere anche in due giorni, ma è un'impresa abbastanza impegnativa. ê forse consigliabile prendersela un po' più comoda, e completare lo scalata in tre giorni, trascorrendo due notti nei rifugi di montagna che si trovano lungo il percorso. Questa scelta vi consente di guardarvi intorno, per assorbire le immagini ed i rumori che vi circondano.

Vedrete ruscelletti montani, ma soprattutto vi renderete conto di come la vegetazione distintamente cambi man mano che si sale. Il sentiero abbandona, infatti, la zona delle dipterocarpacee per condurre prima attraverso la foresta montana di querce, conifere e rododendri, e poi passare in mezzo all'oscura foresta delle regioni intermedie, dove alberi spettrali dal tronco nodoso, curvi e ritorti, sono drappeggiati da mucchi di muschio, felci e orchidee, del tipo che cresce solo sul tronco d’altre piante. Si raggiunge infine la zona boschiva di tipo alpino, e in ultimo la macchia brulla e stentata che copre la vetta del monte. Potrete imbattervi nel fungo Dictyopora, detto velo di fanciulla perché somiglia ad un pizzo delicato. La sua superficie esterna è ricoperta da un tipo di muco dal pessimo odore: esso attira gli insetti, che si avvicinano per cibarsene, finendo poi per rimanere con le zampe invischiate nelle sue spore appiccicose.

Programmi gratuiti. La Direzione organizza programmi gratuiti per coloro che visitano il Parco per la prima volta. Tali programmi comprendono proiezioni di video e diapositive, e passeggiate guidate con un naturalista del Parco. Approfittatene, per cominciare a conoscere qualcosa della flora e fauna del Parco.

Poring Hot Springs. Queste sorgenti d’acqua calda, i cui benefici furono per la prima volta sfruttati dai Giapponesi, durante la Seconda Guerra Mondiale, offrono oggi diverse vasche da bagno all'aperto, proprio in stile giapponese. Un tuffo è l'ideale, per dare sollievo alle stanche membra, ed ai muscoli doloranti. Le acque contengono elevate quantità di zolfo, rinomato per le sue molte proprietà curative, soprattutto nel campo delle malattie della pelle.

Anche qui, numerosi sentieri attraversano il verde lussureggiante della foresta per condurre a spumeggianti ruscelli e cascate, con l'accompagnamento musicale di migliaia d’uccelli, e lo sfondo variopinto di migliaia di fiori.

STRUTTURE

Il Quartier Generale del Parco, situato a 1.524 metri sul livello del mare, offre una vasta gamma di possibilità di sistemazioni, ristoranti ed un centro d’informazione ed esposizione.

POSSIBILITA’ DI SISTEMAZIONE

Al Parco Kinabalu. Le tariffe imposte dal Parco per i diversi tipi di sistemazione variano a seconda che si tratti di giorni della settimana o fine settimana (Sabato o Domenica).

·         1 Nephentes Villa (2 stanza / 4 persone)

·         1 Rajah Lodge (5 stanze / 10 persone)

·         1 Kinabalu Lodge (4 stanze / 8 persone)

·         1 Casetta Deluxe Singola (2 stanze / 5 persone)

·         4 Chalet Duplex a Due stanze (6 persone ciascuno)

·         4 Suite a Due stanze Annesse (4 persone ciascuna)*

·         10 Casette a Due letti (2 persone ciascuna)*

* non provviste di caminetto e cucina

Le casette ed i lodge sono forniti di caminetto, cucina, doccia, fornello a gas, frigo, utensili da cucina e stoviglie.
I visitatori che intendono cucinare devono portare il loro cibo.
Nell'Edificio Amministrativo, la Clubhouse e la Canteen servono semplici piatti di cucina locale ed occidentale.
Elettricità, acqua e legna per il camino sono provviste gratuitamente.

Tutte le tariffe sono soggette ad Imposta Governativa del 5%.

A PORING HOT SPRINGS

·         2 Poring Chalet (6 persone ciascuno)

·         1 Old Cabin (casetta; 3 stanze – 6 persone)

·         1 New Cabin (casetta; 2 stanze – 6 persone)

·         Ostello della Gioventù (vi sono due edifici, dove trovano posto rispettivamente 24 e 40 persone)

·         Campeggio (30 persone).

E’ possibile affittare tende, coperte e cuscini. Vi è anche un ristorante a disposizione di coloro che desiderano trascorrere la notte a Poring.

STRUTTURE DI ACCOGLIENZA IN MONTAGNA

Il Parco fornisce anche diverse strutture di accoglienza per chi desidera scalare il monte Kinabalu. Esse sono situate a due diversi livelli di altitudine: rispettivamente, 11.000 piedi (circa 3.355 metri) e 12.500 piedi (circa 3.812 metri). Servono come luogo dove riposare prima di fare la scalata alla vetta.

Rifugio/Capanne a 11.000 piedi

Rifugio di Laban Rata

·         1 rifugio (10 cuccette), con posto di ristoro/spaccio e docce

Gunting Lagadan Hut

·         casetta (44 cuccette)

Panar Lagadan Hut

·         1 casetta (12 cuccette)

Waras Hut

·         1 casetta (12 cuccette)


Capanne a 12.500 piedi
Sayat-Sayat Hut

·         1 casetta (8 cuccette)

Le casette di montagna sono provviste di cuccette in legno con materassi, bombole a gas, utensili per cucinare ed un numero limitato di stoviglie. Gli scalatori devono portare con sé il cibo da cucinare.

Come organizzare la scalata. E’ necessario prenotare una guida, uno o più portatori (se richiesti), e la sistemazione per la notte in uno dei rifugi presso la Direzione Centrale dei Parchi del Sabah, a Kota Kinabalu.

Non sono ammesse prenotazioni direttamente al Quartier Generale del Parco.

Avrete anche bisogno di prenotare un mezzo di trasporto per raggiungere la fine della Power Station Road, punto di partenza della scalata.

·         E’ necessario un permesso di scalata, che si può ottenere presso il Quartier Generale del Parco Kinabalu.

·         Partecipare ai programmi informativi organizzati dai Naturalisti del Parco, presso il Quartier Generale. Vi spiegheranno come si svolge la scalata, e vi consiglieranno cosa portare. I programmi sono gratuiti, perciò approfittatene.

·         Assicuratevi di indossare scarpe comode per camminare. Vanno benissimo anche le scarpe da ginnastica.

·         Portate indumenti caldi a sufficienza. Le temperature di notte possono scendere fino a gelare. Avvolgete tutti gli indumenti in sacchetti di plastica, per mantenerli asciutti in caso di pioggia. I sacchi a pelo sono provvisti nei rifugi.

·         Portate una giacca a vento impermeabile, guanti e cappello.

·         Portate una borraccia.

·         Portate dei cibi che vi diano energia per la scalata, tipo cioccolato, nocciole, uvetta. Vanno benissimo le caramelle al glucosio.

·         Portate una buona torcia elettrica.

Avrete anche bisogno di un cambio completo di abiti asciutti comprese le scarpe nel caso vi doveste bagnare durante la scalata.
E' anche utile avere con sé delle pastiglie contro il mal di testa, della carta igienica, un paio di sacchetti di plastica, e dei cerotti.


IL PARCO DI TURTLE ISLANDS


Il Parco Marino di Turtle Islands, le isole delle tartarughe, si trova nel Mar di Sulu, al largo della costa orientale del Sabah, 40 chilometri a Nord della città di Sandakan. Racchiude un'area di 1.740 ettari, che comprende le tre isole di Pulau Selingan, Pulau Bakkungan Kecil, e Pulau Gulisan, le acque del mare e le barriere coralline circostanti. Le isole sorgono su secche rocciose situate a scarsa profondità; queste rocce sono in realtà ciottoli corallini, staccatisi dalla barriera che circonda le isole stesse. Esse sono coperte da una vegetazione quanto mai varia, che comprende la mangrovia, la lantana, lo sophora dai fiori gialli, e la tournefortia le cui foglie sono ricoperte da una leggera peluria color argento.

L'attrazione principale sono comunque le tartarughe, che vengono a nidificare sulle rive. Pulau Selingan è lo zona preferita per questo dalle tartarughe verdi, o chelonia mydas, mentre le tartarughe dette Hawksbill, o Eretmochelys, sembrano essere particolarmente attratte dalle sponde di Pulau Gulisan. Ambedue le specie vengono a riva a deporre le uova durante tutto l'anno, ma i mesi migliori sono quelli tra Giugno e Ottobre.

Le isole sono state dichiarate Parco Marino nel 1977, principalmente allo scopo di salvare dall'estinzione queste due specie di tartarughe fornendo loro un luogo dove le uova potessero schiudersi indisturbate.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Se siete in qualche modo interessati alla tutela delle tartarughe, non può mancare nel vostro itinerario una visita a queste isole.

Pulau Selingan. Con i suoi quasi 8 ettari, è la seconda isola del gruppo per estensione. Le tartarughe approdano soprattutto lungo le coste orientali e sud occidentali: si trascinano a riva, depongono e ricoprono le uova, quindi tornano in mare. Solitamente vengono a nidificare di sera, dopo le 7.30, ma può anche capitare di vederle nelle primissime ore del mattino, tra le 5 e le 6.

Vi sono semplici ma confortevoli strutture d’accoglienza per coloro che desiderano trascorrere la notte sull'isola per assistere a quest’interessante evento. Vi è anche un ristorante che serve pasti caldi e freddi.

POSSIBILITÀ DI SISTEMAZIONE

3 chalet completamente arredati ed equipaggiati, dove trovano posto 20 venti persone per notte.

Pulau Bakkungan Kecil. E' la maggiore delle isole, e si trova vicino al confine con le Filippine. Anche qui troviamo dei vulcani di fango, ancora attivi. Non si tratta però di veri e propri vulcani, bensì di masse di fango, molto ricche di minerali, espulse con violenza in superficie a causa di fenomeni d’eruzione sotterranei. Le tartarughe verdi vengono qui a deporre le uova di preferenza lungo la costa settentrionale e quella occidentale.

Non vi è possibilità di sistemazione a Pulau Bakkungan Kecil.

Pulau Gulisan. L'isola ha una superficie di appena 1.6 ettari, ma è uno dei luoghi maggiormente frequentati dalle tartarughe Hawksbill, che depongono le uova sulle spiagge settentrionali, orientali e sud occidentali. Generalmente, tutte le tartarughe si cibano d’animali marini come spugne, vermi marini e molluschi e le Hawksbill non fanno eccezione. Essendo carnivore, si nutrono prevalentemente dei piccoli invertebrati che vivono fra i coralli. Gli esemplari adulti delle tartarughe verdi, invece, sono strettamente vegetariani: lo loro dieta è composta esclusivamente d’alghe d’ogni tipo.

Il processo di nidificazione. Le tartarughe nel deporre le uova se la prendono veramente comoda.
L'intero rituale duro più di un'ora, e comincia con una faticosa emersione dalle acque del mare. Devono poi scegliere il luogo appropriato, ripulirlo prima di deporre le uova (tra 40 e 90 per nidiata); quindi nascondono le uova ricoprendole di sabbia ed infine si trascinano nuovamente in more. Quindi, se desiderate assistere, preparatevi ad una lunga attesa.

I vivai. Il personale del Parco raccoglie le uova, per trasferirle quindi negli appositi vivai, dove si mette ogni cura per far sì che tutte arrivino o schiudersi senza problemi. Dopo un periodo d’incubazione che può durare dai 50 ai 60 giorni, i piccoli delle nidiate vengono pian piano in superficie. Saranno poi rilasciati in mare da diversi punti dell’isola.
Da quel momento in poi, dovranno cavarsela da soli, per sopravvivere ai molti pericoli del mare, e forse, un giorno, tornare a deporre le uova su queste stesse spiagge.


COME ARRIVARE

Vi sono diverse barche che fanno servizio per le isole, in partenza dal porto di Sandakan. li viaggio può durare dai 45 minuti alle 3 ore: dipende da dove siete diretti e dalla velocità della barca.

INDICAZIONI PER I VISITATORI

Il Parco è stato creato al fine di salvaguardare l'ambiente naturale, in particolar modo le testuggini marine, i coralli e le altre forme di vita subacqueo. Esistono perciò regole ben precise, che tutti i visitatori sono tenuti a rispettare.

Sono severamente proibite a tutti le seguenti attività:

·         Aggirarsi per le spiagge quando è buio.

·         Un ranger del Parco v’informerà tempestivamente quando vi è una tartaruga che depone le uova.

·         Accendere falò, utilizzare luci troppo forti, cantare, ballare o suonare sulle spiagge di notte.

·         Disturbare le tartarughe mentre preparano il nido e depongono le uova, osservandole troppo da vicino, o facendo capannello intorno. I visitatori sono tenuti ad assistere al processo di nidificazione a distanza.

·         Tassativamente, cavalcare le tartarughe, tirar loro le pinne, ribaltarle, saltar loro sul dorso, ed in qualsiasi modo far loro del male. Tali comportamenti sconsiderati possono avere ripercussioni negative sui futuri processi di nidificazione su queste sponde.

La fotografia notturna è severamente proibita a Selingan, mentre è consentita sulle altre due isole, previo permesso scritto del Ranger del Parco.

E' severamente proibito raccogliere piante, animali e qualsiasi oggetto, animato o inanimato, senza avere un permesso scritto del Direttore dei Parchi del Sabah. La pesca è permessa, ma solo con amo e lenza.


IL PARCO DI TAWAU HILLS

La superba foresta delle Tawau Hills, le colline di Tawau lungo la costa sud orientale del Sabah, funziona come importantissima presa d'acqua per le zone di Tawau e Semporna. Essa è stata dichiarata Parco Nazionale, oltre che per salvaguardare l'ambiente, la sua flora e la sua fauna, anche per assicurare un adeguato ed ininterrotto rifornimento d'acqua a tutta la regione. Il paesaggio presenta aspri e scabri rilievi d’origine vulcanica, in netto contrasto con l'aspetto tranquillo e ordinato delle piantagioni di cacao, palme da olio e alberi da gomma che si susseguono lungo le vicine pianure costiere. Il Parco ha una superficie totale di 27.972 ettari.

FLORA E FAUNA

L'intrico delle liane e della rigogliosa foresta di dipterocarpacee che ricopre le zone più basse lascia il posto, man mano che si sale e la temperatura si fa più fresca, alla fitta foresta ombrosa, dominata dal muschio.

La varietà di piante qui reperibili comprende Agathis, Mountain Ru, felci che crescono sugli alberi, e moltissime specie d’orchidee e begonie selvatiche. Un tipo d’albero particolarmente interessante, e molto comune in Sabah, è quello chiamato mengaris, in altre parole righello, in lingua malese dal lunghissimo tronco liscio, sul quale è quasi impossibile arrampicarsi. Le api selvatiche fanno i loro favi in cima a questi alberi per metterli al riparo dagli artigli del piccolo, voracissimo orso malese, chiamato non a caso honeybear, orsetto del miele.

L'impenetrabile foresta primaria è abitata da macachi, scimmie mangiatrici di foglie (leaf monkeys) color bianco crema, scoiattoli giganti, zibetti, e leopardi, il rarissimo leopardo tigrato (clouded leopard), il più grosso felino selvatico presente in Borneo, è difficile, ma non impossibile da incontrare.

Va a caccia di mammiferi più piccoli, quali cinghiali o roditori. Altri e più innocui ospiti sono qui buceri, fagiani e la lentissima tartaruga della foresta.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Ruscelli che serpeggiano nel verde intenso della foresta tropicale cascatelle che si gettano in pozze spumeggianti punteggiate da piccole rocce. Vi sono qui infiniti e ben nascosti angoli di paradiso, dove fuggire per un giorno o più dallo stress e le tensioni della vita quotidiana.

Vi sono anche delle sorgenti d’acqua calda veri e propri centri di bellezza naturali, dove riposare muscoli ed ossa, e ricaricare il corpo e lo spirito al caldo di queste inattese piscine termali.

Sentieri ben tracciati sono a disposizione di chi vuole esplorare la foresta, conoscerne da vicino la ricchissima vita naturale, e magari essere così fortunato da incontrare alcuni dei suoi abitanti.

Se siete alla ricerca di una sfida, potete scalare la Bombalai Hill. Dalla cima, a 530 metri sul livello del mare, si gode un panorama a 360 gradi delle sterminate piantagioni e della cittadina di Tawau, delimitato all'orizzonte dal Mar di Sulawesi.

POSSIBILITA' DI SISTEMAZIONE

Vi sono due ostelli ed un lodge, a disposizione di chi desidera trascorrere la notte nel Parco. Vi è poi un campeggio dove trovano posto dalle 500 alle 1000 persone.

2 ostelli, Aghatis Hostel A & B per un totale di 19 stanze con quattro 4 letti ciascuna

Jungle Lodge, il lodge - che consta di due stanze è al momento chiuso per lavori

COME ARRIVARE

Il Quartier Generale del Parco situato in corrispondenza della sua estremità meridionale dista appena 24 km dalla cittadina di Tawau. I visitatori devono raggiungere il parco con mezzi propri, attraverso una di strade intricate, alcune delle quali piuttosto impervie, ma anche questo del resto è parte dell’avventura!

INFORMAZIONI UTILI

Le seguenti istruzioni ed indicazioni sono generalmente valide per tutti i Parchi del Sabah.

Regolamento dei Parchi.

Tutti i visitatori sono tenuti ad osservare i rispettivi regolamenti dei Parchi. In base alla Legge sui Parchi del Sabah del 1984, è considerato reato:

·         Uccidere, catturare, rimuovere, o in qualsiasi modo disturbare qualsiasi animale, uovo o nido.

·         Rimuovere, danneggiare o incendiare piante, od oggetti d’interesse geologico, storico, o scientifico.

·         Portare all'interna del Parco altre piante o animali

·         Sfregiare o incidere rocce, alberi e costruzioni

Queste regole esistono per proteggere il Parco a beneficio vostro, dei vostri figli e di tutte le generazioni future.

IL PARCO NAZIONALE DI GUNUNG MULU

Il maestoso Gunung (monte) Mulu s'innalza per 2.376 metri sul livello di mare ergendosi su un massiccio d’arenaria e schisto (un tipo di roccia grigia e Friabile, che si forma dall'argilla indurita) e domina l'omonimo Parco Nazionale, a cavallo fra le Divisioni di Miri e Limbang, nel Nord dello Stato del Sarawak.

Il Parco copre 52.866 ettari di terreno, in gran parte consistente d’arenaria e schisto, fiancheggiato da affioramenti rocciosi calcarei, lungo le cui pendici la foresta vergine tropicale cede il posto alla vegetazione montana nelle regioni più alte. ê stato dichiarato Parco Nazionale nel 1974.

Grazie alla diversità d’habitat naturali presenti, in uno scenario dall'aspra e selvaggia bellezza, il Parco è oggi una delle mete più amate del Sarawak. Tra le sue molte attrattive, hanno un posto di spicco i famosi, spettacolari pinnacoli, racchiusi nella valle del Gunung Api (la montagna di fuoco), insieme con un complesso sistema di grotte, di cui si può parlare solo al superlativo. Il luogo riesce ad essere al tempo stesso impervio, e facilmente accessibile, ed offre una gamma di possibili attività tali da soddisfare davvero tutti i gusti.

FLORA E FAUNA

Questa zona è miracolosamente passata indenne attraverso l'ultima glaciazione, e pertanto la sua flora e fauna hanno potuto continuare ad evolversi indisturbate, senza alcuna interruzione. Ciò spiega la straordinaria varietà di piante ed animali che oggi si trovano nelle sue foreste. Vi sono più di 1.500 specie di fiori, di cui ben 170 orchidee; vi sono inoltre 10 diversi tipi di Nephentes, le piante carnivore.

La lussureggiante vegetazione che copre i pendii più bassi comprende la caratteristica macchia fluviale, chiamata peatswamp in altre parole acquitrino torboso che fiancheggia i corsi d'acqua; nelle zone più interne troviamo poi un tipo di brughiera e le immancabili dipterocarpacee. Un aspetto interessante della vegetazione fluviale è costituito dalle enormi radici dell'albero chiamato fico strangolatore: esso vive, infatti, strangolando lentamente l'albero che lo ospita, mentre tenta di scalarne la cima!

Le regioni più alte sono caratterizzate da una vegetazione più stentata, come quella che cresce sulle rocce calcaree, con grande prevalenza di muschi e licheni; vegetazione che si dirada quindi ulteriormente nel brullo panorama delle vette.

In queste foreste si aggirano ben 67 specie di mammiferi, e 262 specie d’uccelli. L'ultimo acquisto di questo nutrito gruppo è una scoperta recente: la rana del Borneo dal bel nome di Rana Ingeri. Tra i rami nascosti si dondolano con indifferenza i gibboni del Borneo, facili da sentire ma non da vedere. A ciò dobbiamo aggiungere, per completare il censimento degli abitanti del Parco, le 281 specie di farfalle, e le centinaia e centinaia di insetti e funghi.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

ê consigliabile preventivare un minimo di giorni che vada da due a quattro, se si vogliono apprezzare appieno le bellezze del Parco.

Gite di un giorno alle Show Caves. Queste grotte sono così chiamate perché sono sempre illuminate come per uno spettacolo; i riflettori si accendono, infatti, sugli aspetti più unici ed interessanti, altrimenti difficili da distinguere, nell’oscurità che regna all'interno. I visitatori possono girovagare liberamente grazie ad appositi sentieri, che hanno anche lo scopo di evitare danni involontari alle delicate strutture geologiche. Le Show Caves sono facilmente raggiungibili, imboccando una passerella di legno che parte dal Quartier Generale del Parco e si snoda per 3 piacevoli chilometri attraverso la giungla.

Lang's Cave, la Grotta di Lang. Essa prende il nome dall'uomo che per primo la portò all'attenzione degli speleologi, nel 1978. Al suo interno, la pietra si dispiega in delicate, quasi eteree decorazioni, intricate sculture di stalattiti e stalagmiti, spettacolari tendoni rocciosi. Le impronte imprigionate per sempre all'ingresso della grotta indicano che essa era un tempo abitata dai cinghiali.

Deer Cave, la Grotta del Cervo. Come dice il nome, la grotta fu in passato riparo per branchi di cervi. Ma fu anche utilizzata dall'uomo, come cimitero. Appartiene oggi invece a milioni di pipistrelli, che ogni sera quando scende il buio fuoriescono tutti insieme in cerca di cibo. Nelle belle serate, è possibile assistere da vicino a quest'esodo impressionante. Nella grotta vivono anche i rondoni, che di solito pattugliano l'entrata, nonché insetti come millepiedi e cicale. La grotta ha un'imboccatura di 60 metri, la più grande al mondo, che sembra un'enorme mascella di pietra spalancata. Un'altra particolarità è la cosiddetta doccia d’Adamo ed Eva, una cascata che precipita fragorosamente da 20 metri d'altezza.

Wind Cave, la Grotta del Vento. Questa grotta si raggiunge in barca, percorrendo il Fiume Melinau, dalla cui riva pochi gradini conducono fino all'ingresso. Nell'avvicinarvi, sarete accolti da una fresca brezza, probabile motivo del nome, Grotta del Vento. All'interno si trova la magnifica King's Chamber, la Sala del Re, dove non si vedono i fantasmi che vi abitano secondo un'antica leggenda, ma fanno invece bella mostra di sé stalattiti e stalagmiti di tutte le forme e dimensioni.

Clearwater Cave, la Grotta dell'Acqua Chiara. Con i suoi 100 km, è riconosciuta come la grotta più lunga di tutto il sud-est Asiatico, e la settima più lunga al mondo. All'ingresso della grotta, vi si parano davanti stalattiti coperte di muschio. Avventuratevi oltre, fino alla Lady's Cave, la Grotta della Signora, contraddistinta da una stalattite simile ad una statua della Madonna. Altri 50 scalini, e vi troverete nel regno dei fiumi sotterranei, in un labirinto di cavità e stretti passaggi formatisi milioni e milioni d’anni fa.

La credenza popolare vuole che le acque cristalline della grotta abbiano il potere di dare l'eterna giovinezza.

Esplorando le Grotte. Se quello che cercate è il brivido dell'avventura, e non vi basta ammirare l'abilità artistica della Natura in mostra nelle Show Caves allora, indossate l'elmetto da minatori, e imboccate un cammino che vi porterà lontano dai comodi sentieri e dalla luce elettrica, lontano da tutto, giù nelle viscere delle grotte dell'Acqua e del Vento, nel ventre di Gunung Api la montagna di fuoco! Attenzione pero': non solo dovrete strisciare come i millepiedi, ma vi potrà capitare di trovarvi faccia a faccia con alcuni degli abitanti del suolo delle grotte!

I Pinnacoli di Gunung Api. Potete anche raccogliere la sfida di ammirare i pinnacoli, che si trovano in una vallata poco profonda, a 1.200 metri sul livello del mare. L'avventura comincia già dal viaggio in barca, 2 ore d’emozionante discesa giù per le rapide. Se il livello dell'acqua è basso, però, dovete essere pronti a dare una mano, spingendo la barca in mezzo alle rocce. Un trekking di tre/quattro ore nel folto della foresta vergine vi conduce fino ad una capanna sulle rive del fiume Melinau: è il rifugio dove passerete la notte. Il giorno seguente comincia presto, con una risalita di 4 ore, 1.000 metri d’erto sentiero fino ad arrivare al punto panoramico da cui si vedono i pinnacoli. In media, queste statue affilate come rasoi misurano 20 metri di larghezza alla base e 45 metri d’altezza. La vista dei pinnacoli dall'alto, dritti e fieri come soldati di roccia, separati da profondi crepacci e dal verde dei cespugli, è davvero un panorama da mozzare il fiato.

Sul sentiero dei cacciatori di teste. Il sentiero, un tempo percorso da guerrieri leggendari, verso sanguinarie spedizioni dove il trofeo più ambito era un cranio umano, si snoda ancora all'interno della foresta, giù per fiumi impetuosi. ê un'esperienza consigliata a chi ha un'insaziabile sete di avventura e di emozioni. Seguendo le orme dei tagliatori di teste, darete vita a tutti quei sogni e quelle fantasie che trovano nel romanzesco paesaggio del Sarawak il loro sfondo ideale.

La sfida di Mulu. E se ancora non vi bastasse raccogliete l'ultima sfida: la vetta di Mulu. Affrontate la montagna scalandone le impervie pendici d’arenaria, fino ad arrivare alla cima. Potreste sentirvi un po' soli, lassù, ma la vista che si gode è davvero senza eguali!

POSSIBILITA' DI SISTEMAZIONE

Vi sono numerose possibilità' di sistemazione nel Parco: chalets, un ostello ed una resthouse (rifugio).

ALTRE STRUTTURE

Includono rifugi di montagna (tipo casette), bagni pubblici, un posto di ristoro/spaccio, un centro informazioni e proiezioni video.

Per le richieste di permesso, e le prenotazioni ci si può rivolgere al National Parks & Wildlife office, a Miri.

COME ARRIVARE

Si può volare a Molo da Miri, Limbang o Marudi.

Miri è anche raggiungibile via fiume. Raccomandiamo però a tutti i visitatori che desiderassero fare questa scelta che non vi è un regolare servizio di barche verso Mulu.



IL PARCO NAZIONALE DI NIAH

Trecento miglia a nord di Kuching seguendo la strada costiera la Borneo Highway ben nascoste in mezzo alle giungle di Miri, si trovano le Grotte di Niah, ed il Parco Nazionale circostante. Esso si estende su 3.140 ettari di foresta fluviale, foresta di dipterocarpacee e affioramenti rocciosi calcarei in mezzo ai quali si celano le grotte. Esse comprendono una grotta di grandi dimensioni (detta appunto la Great Cave), ed alcune grotte più piccole. Al centro del Parco si erge la collina di Gunung Subis, 394 metri sul livello del mare.

FLORA EFAUNA

La vegetazione in corrispondenza delle formazioni calcaree si compone prevalentemente di piante della fami9lia delle Bolsominacee e Begoniacee. Nelle zone pianeggianti dominano come di consueto la vegetazione acquitrinosa o peatswamp e la foresta di dipterocarpacee. Si trovano in abbondanza alberi della famiglia dei ficus. La loro fitta corona di fogliame mantiene costantemente in ombra il terreno della foresta, assicurando così alle pianticelle che vi crescono, tutta l’umidità necessaria per sopravvivere.

Si vedono e soprattutto si sentono in continuazione i piccoli macachi dalla coda lunga, cattivelli e approfittatori, sempre alla ricerca di cibo.

Il piumaggio variopinto ed appariscente rende le varie specie d’uccelli esotici relativamente facili da avvistare: così è per il bulbul, il bucero, il trogone, I’uccellosarto, la pernice dal pennacchio.

Al calare delle ombre, potete andare alla ricerca delle diverse specie di gufi, che vivono di notte, quando la foresta dorme. Dentro le grotte, all'interno delle strette fessure dove vanno a riposare, si vedono i pipistrelli giganti chiamati a ferro di cavallo. Un altro interessante abitante del Parco è il tarsio del Borneo, curioso piccolo primate notturno, che si ciba d’insetti e minuscoli animali vertebrati. Vi sono anche scoiattoli, lucertole volanti, e una nutrita schiera di rondoni.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Oltre alla visita delle grotte, vi sono molte altre cose interessanti da vedere e da fare.

rte del quale consiste in una passerella di legno sopraelevata, nel cuore della foresta. La passeggiata che conduce alle grotte è perciò interessante di per sé, perché offre la possibilità di osservare da vicino, strada facendo, le diverse varietà di piante e d’uccelli.

The Great Cave, la Grande Grotta. La scoperta dei più antichi resti umani di tutto il sud-est Asiatico, insieme con il ritrovamento d’altre preziose vestigia archeologiche hanno portato alla ribalta la Grande Grotta di Niah, facendone il sito archeologico più importante del Borneo, ed uno dei più importanti dell'Asia. I resti ritrovati indicano la presenza d’attività umane riconducibili a 40.000 anni fa. La grotta è ora la casa dei pipistrelli, il cui guano (in altre parole gli escrementi lasciati cadere) si deposita sul pavimento, per poi essere utilizzato come preziosissimo fertilizzante e dei rondoni, i cui nidi non hanno prezzo, perché si ritiene abbiano proprietà curative, e persino miracolose.

The Painted Cave, la Grotta Dipinta. L'aspetto più interessante di questa grotta sono i numerosi disegni d’ematite rossa tracciati sulle pareti, piccole figure umane che sembrano nuotare galleggiando sulla roccia. Si ritiene che le pitture siano vecchie per lo meno di 1.000 anni. Inoltre la grotta stessa sembrerebbe essere stata anticamente utilizzata come cimitero, come dimostrano le bare a forma di barca, che contengono i corpi dei morti.

Sentieri nella foresta. Solo esplorando la giungla dall'interno, sentendone il calore, il vapore, l'intrico dei rami, si può arrivare a percepire il suo fitto mistero. Vi sono due sentieri che si possono seguire: il Jalan Bukit Kasut, ed il Jalan Madu. Fate scorta di spuntini e bevande, e partite alla scoperta dei segreti della foresta.

La longhouse degli lban. Gli Iban il principale gruppo etnico indigeno del Sarawak sono rinomati, abilissimi artigiani. Una visita ad una vicina longhouse la casa lunga, o casa comune, nella quale vivono non mancherà di affascinarvi. Non sono soltanto i preziosi manufatti artigianali a destare ammirazione; colpiscono forse di più l'occhio e la fantasia del viaggiatore i semplici oggetti domestici di uso quotidiano, veri e propri capolavori d'arte tribale dalle intricate decorazioni e dai vivaci colori.

Sulla cima delle vette. Per un brivido d'avventura, potete dilettarvi a scalare la cresta rocciosa, alta 400 metri. Se non potrete dire di essere stati i primi a conquistare la cima, avrete comunque qualcosa da raccontare al vostro ritorno.

La raccolta dei nidi d'uccello. ê questa un’attività davvero unica ed interessante da osservare; solitamente ha luogo nei mesi tra Agosto e Dicembre, e tra Gennaio e Marzo. Gli esperti locali si arrampicano agilmente con pericolose manovre su delle specie di scale a pioli fatte di bambù dall'equilibrio precario, per raggiungere i nidi degli uccelli nei più alti recessi delle grotte. I nidi sono apprezzatissimi per via delle proprietà medicinali che si ritengono contenute nella saliva, usata dagli uccelli come collante. Il nido di rondone, lungamente bollito insieme con lo zucchero, produce un intruglio portentoso, e a quanto pare anche delizioso.

Gita al villaggio di Batu Niah. Se vi va, potete scendere a piedi lungo il fiume, alla volta della cittadina di Batu Niah, per esplorare i luoghi di ritrovo locali. Si può anche arrivare in barca è facile affittarne una ma ciò significa perdersi alcuni incontri curiosi lungo la strada.

POSSIBILITA' DI SISTEMAZIONE

Il Parco offre in questo senso diverse alternative.

Ostelli

·         Asrama Agathis A

10 stanze (con 4 letti per stanza)

·         Asrama Agathis B

10 stanze (con 4 letti per stanza)

·         Jungle Lodge

2 stanze (con 2 Ietti per stanza)

Campeggio

Può ospitare fino a 200-300 campeggiatori.

ALTRE STRUTTURE

Lungo il cammino di legno che conduce alle grotte si trovano bagni pubblici, uno spaccio/tavola calda ed un centro informazioni.

Per le richieste di permesso, e le prenotazioni ci si può rivolgere al National Parks Booking Office, Parco Nazionale di Niah o di Miri.

COME ARRIVARE

Il Parco è raggiungibile in auto da Miri o da Bintulu. S’impiegano circa 2 ore da Miri a Batu Niah, e circa 3 ore da Bintulu a Batu Niah. Da Batu Niah si arriva al Quartier Generale del Parco dopo un breve tragitto in barca.



IL PARCO NAZIONALE DI BAKO

Il più vecchio Parco Nazionale del Sarawak il Parco di Bako, fu costituito nel 1957, su 2.728 ettari di terreno, a circa 37 km di distanza da Kuching. E’ rinomato per il suo panorama di contrasti, e la straordinaria varietà di habitat, piante ed animali che ospita. Una delle particolarità più interessanti del Parco sono le insenature nascoste, e gli aspri, rocciosi promontori che precipitano verso il mare in dirupi scoscesi scavati dall'erosione del tempo e degli agenti atmosferici per milioni e milioni d’anni. L'azione continua del vento, degli spruzzi e delle onde del mare hanno scolpito nella roccia imponenti archi e faraglioni, alcuni dei quali sembrano ergersi sopra le acque, come la testa di qualche mitico mostro marino scomparso.

Le formazioni d’arenaria si stagliano come decorazioni rossastre sulla superficie delle creste rocciose. Questo è panorama che si presenta lungo le coste. All'interno, è un paradiso di foresta, solcato da fiumiciattoli e cascatelle che si gettano a capofitto in pozze e laghetti, oasi di frescura nel caldo della giungla tropicale.

FLORA EFAUNA

Nell'ambito della rigogliosa vegetazione di Bako, si distinguono ben sette ecosistemi differenti, che vanno dalla foresta di dipterocarpacee delle zone pianeggianti, alla macchia stentata che punteggia gli altipiani, detti plateau. Una pianta che cresce qui in abbondanza è la cosiddetta Dischidea Rafflesiana, snello rampicante che presenta sia foglie comuni, sia speciali foglie allargate e cave. All'interno di queste foglie cave vivono le formiche che, per ricambiarne l’ospitalità, lasciano le loro secrezioni come nutrimento per la pianta. Altre specie di piante presenti qui sono la drosera, e le pitcher plants, le piante carnivore.

Questo è uno dei pochissimi luoghi dove vive la scimmia proboscidata o nasica (chiamata dai locali orang belanda, cioè uomo olandese), specie endemica delle foreste fluviali del Borneo. Ciò che la contraddistingue è l'enorme, prominente nasone, caratteristico pero' solo dei maschi della specie. Gli stessi maschi regnano spesso sovrani su un harem di dieci o più mogli!

L'entello argentato, è a dispetto della sfacciata cresta in stile punk un primate timidissimo e schivo, che si nutre prevalentemente di foglie. I piccoli si distinguono facilmente per il loro vivace colore arancione!

Altri abitanti del Parco di Bako sono i macachi dalla coda lunga, i maialini barbuti, i piccoli leopardi, i varani giganti, ed i bellissimi scinchi.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Nel Parco vi sono un'infinità di cose da vedere e da fare.

Se sono gli uccelli la vostra passione, cimentatevi con un po' di bird watching. il posto giusto è Teluk Assam. Non potrete certamente mancare di scorgere alcune delle oltre 50 specie censite nel Parco!

Se partite per una passeggiata notturna, potreste essere così fortunati da incontrare alcune delle creature che escono col buio, in cerca di cibo. Naturalmente a condizione di non fare troppo rumore, e non lasciar trasparire la vostra presenza. State all'erta, se volete avvistare il lemure volante, il tragolo (piccolo cervide chiamato mousedeer, ossia cervo-topo), lo zibetto ed i pipistrelli. È più facile, invece, scorgere le rane, che come le cicale si tradiscono con il loro sfacciato chiacchiericcio.

Vi sono anche sentieri ben marcati che attraversano tutto il Parco con una rete che copre ben 19 km. Vi condurranno sia nel folto delle foreste pianeggianti, sia su per le colline da cui si gode un panorama mozzafiato delle coste frastagliate, le baie e le spiagge giù in fondo ai dirupi. E anche un eccellente opportunità per osservare da vicino i diversi tipi di vegetazione. Si vede per esempio come le radici degli alberi più grandi facciano la loro parte nel tenere a bada gli effetti dell'erosione del suolo causata dalle piogge dirompenti.

Se salite su fino alle cascate di Tajor vi godrete un rilassante picnic in mezzo al rumore delle acque che precipitano, seguito da un bagno rinfrescante nelle acque invitanti, della piscina naturale. Il sentiero termina con una ripida discesa fino alla spiaggia sottostante.

Se invece volete allontanarvi dai sentieri più battuti, potete piantare le tende nella splendida cornice di Teluk Limau (il promontorio dei limoni). Di là, potete partire alla scoperta di Teluk Keruing, con il suo laghetto ben nascosto nella giungla: un vero e proprio paradiso!

POSSIBILITA' DI SISTEMAZIONE

Il Parco offre una gamma di diverse possibilità tale da soddisfare tutte le esigenze.

Lodge

·         2 casette del tipo semi-staccate, a 2 stanze (con 2 letti per stanza)

·         5 casette a 2 stanze (con 5 letti per stanza)

·         2 casette a 2 stanze (con 3 letti per stanza)

Ostello

·         3 casette a 4 stanze (con 4 letti per stanza)

Tenda

·         Campeggio

Per le richieste di permesso, e le prenotazioni ci si può rivolgere al National Parks Booking Office, a Kuching.

COME ARRIVARE

Da Kuching, potete prendere un autobus o un taxi per Kampung Bako (Bako Village). Di là si raggiunge il Parco con un viaggio in barca di circa mezz'ora attraverso la foce del fiume Sarawak neI Mar Cinese Meridionale o il servizio di barche versp iI Parco Bako è gestito dagli abitanti deI villaggio.

IL PARCO NAZIONALE DI SIMILAJAU

Il Parco Nazionale di Similajau si trova nella Divisione di Bintulu, e comprende un'area di circa 7.067 ettari. ê stato dichiarato Parco Nazionale nel 1978, con lo scopo primario di tutelare la flora, la fauna e le peculiari caratteristiche geologiche della zona costiera. Fra le molte attrattive naturali del Parco, spiccano impetuosi corsi d'acqua frammentati, nel loro tratto superiore, da rapide veloci, il tuffo racchiuso nell'ombrosa cornice della giungla.

Alle acque trasparenti di questi ruscelli si mischia il tannino della vegetazione acquitrinosa, ricca di torba, che li fiancheggia (la peatswamp); è questo che dona all'acqua il suo particolare colore rosso rubino.

La vegetazione del Parco è estremamente composita: troviamo, infatti, la tipica foresta litoranea, o fluviale, insieme con le dipterocarpacee e la brughiera nelle zone più elevate. A tanti habitat diversi corrisponde naturalmente una fauna altrettanto variata.

FLORA EFAUNA

Vi è un gran numero di famiglie di pitcher piana, o Nephentes (le piante carnivore) dalle più piccole, alte appena un centimetro, fino a quelle che arrivano a misurare ben 20 centimetri. Graziose e variopinte orchidee fanno capolino dai tronchi degli alberi, e tra le rocce che punteggiano i promontori.

Altri alberi caratteristici della vegetazione costiera sono il Pokok Ara della famiglia dei ficus, il Pinang Lakka, il Cyrtospachys Lakka, ed il Kayu Maki Cina della famiglia dei Podocarpus. Richiamano l'attenzione anche il Rhu Laut, il Bintangor Laut ed il Ketapang, che crescono sulle spiagge (laut significa, infatti, mare), mentre le palme del tipo Bakau, Berus e Nipah contendono lo spazio alle mangrovie. Nella brughiera spiccano il Rhu Ronang ed il Selunsur, mentre nell'ambito della foresta di dipterocarpacee dominano la scena il Meranti, il Keruing ed il Kapur.

Vi sono tre specie di primati: gibboni, gli entelli, ed i macachi dalla coda lunga. Il Parco ospita anche topiragno, tragoli, cinghiali, zibetti, scoiattoli ed il cerbiatto detto "cervo che abbaia". Un incontro casuale con un porcospino gli farà rizzare gli aculei in segno di difesa!

Vi sono poi 183 specie d’uccelli, tra cui ben 7 specie diverse di buceri. Passano di qui anche stormi d’uccelli migratori, come le cicogne. Nel mare del Parco vivono invece coccodrilli d'acqua salata (i più pericolosi), delfini, tartarughe verdi e maiali marini.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Una gita in giornata potrebbe risultare un po' frenetica. Sarebbe meglio mettere in programma almeno un paio di giorni, per poter godere appieno delle molte bellezze naturali del Parco.

Freschi ruscelli, pozze invitanti. Kolam Sebubong, nel tratto superiore del Sungai (fiume) Sebubong, è il luogo ideale per rilassarsi. Nelle sue acque color rosso cupo si riflettono gli alberi della foresta che costeggia le rive. I visitatori giungono in barca dal Quartier Generale del Parco fino alla bocca del fiume Sebubong. Dopo aver risalito il fiume per più di un'ora, si scende dalla barca, e ci si fa strada tra le rapide e le pozze per raggiungere Kolam Sebubong.

Le rapide di Selunsur. Le rapide si trovano nel tratto superiore del fiume Kebalak. Un trekking di un'ora e mezza, che attraversa la spiaggia, la foresta di kerangas e la foresta di dipterocarpacee vi conduce dritto in mezzo alle rapide, nella cui schiuma v’immergerete senz'altro per un bagno ristoratore. Se tenete le orecchie bene aperte, strada facendo, riuscirete ad identificare alcuni dei diversi richiami degli uccelli.

Spiagge ed attrazioni lontane. Vi sono numerose spiagge di sabbia bianca, circondate da promontori rocciosi, Trasparenti ruscelli precipitano rumorosamente in piccole cascate, giù fino quasi alla riva. Due spiagge molto apprezzate sono Golden Beach (la spiaggia dorata) e Turtle Beach (la spiaggia della tartaruga).

A 500 metri al largo della costa, in corrispondenza del Quartier Generale del Parco, si trova Batu Mandi (la roccia del bagno), un isolotto roccioso che viene parzialmente allo scoperto con la bassa marea. ê un posto abbastanza conosciuto dagli amanti e a pesca; potreste sfidare la sorte e gettare la lenza: chissà che non riusciate a procurarvi il pranzo!




POSSIBILITA DI SISTEMAZIONE

Le diverse possibilità comprendono chalet, ostelli e campeggi.

Chalet

·         5 chalet a due stanze

(con 4 Ietti per stanza)

Ostelli

·         2 casette a quattro stanze

(can 4 Ietti per stanza)

Campeggio

·         Trovano posto fino a 250 campeggiatori.

STRUTTURE GENERALI

Comprendono un centro dove sono esposti oggetti ed informazioni riguardanti la storia, la flora e la fauna del luogo; uno spaccio che vende cibo, bevande e generi di prima necessità (ad es. articoli da toeletta, o da bucato); bagni pubblici per i gitanti.

Per le richieste di permesso, e le prenotazioni ci si può rivolgere al National Parks Booking Office, a Bintulu.

COME ARRIVARE

Il Parco si trova a circa 20 km a Nord Est di Bintulu. É accessibile solo in barca, da Bintulu fino al Quartier Generale del Parco a Kuala Likau. Il viaggio dura circa un’ora.

É al momento in costruzione la strada che dovrebbe condurre fino al parco.

IL PARCO NAZIONALE DI KUBAH

Situato a circa 20 km ad Ovest di Kuching, il Parco Nazionale di Kubah ha una superficie di 2.230 ettari, ed è stato costituito nel 1989. Il territorio del Parco prevalentemente composto d’arenaria, schisto e detriti fangosi si estende all'ombra di tre montagne: il Gunung Serapi, il Gunung Selang ed il Gunung Sendok. Le acque trasparenti di ruscelli impetuosi si gettano giù da cascate alte fino a 10 metri. Il Parco con il suo paesaggio sereno e pittoresco costituisce la cornice ideale per riposanti escursioni.

FLORA E FAUNA

Il consueto panorama delle dipterocarpacee miste che dominano la scena è interrotto e reso vario da macchie di boscaglia e di kerangas. La zona è anche ricca di palme ed orchidee, tra le quali ricordiamo specie di Licuala, Rattan, Pan tu, Pinanga, Appendicula, Dipodium, ed Eria.

L'ombrosa foresta, la vicina distesa acquitrinosa coperta di mangrovie, ed il terreno frammentato ospitano una popolazione animale discretamente numerosa.

Il sonoro richiamo del bucero nero (detto Burong Kenyalang in lingua malese) che si leva dal fino fogliame vi accompagno nel cammino attraverso il Parco. Quest’uccello è considerato sacro dalla popolazione Iban; esso occupa, infatti, un posto di spicco in gran parte della loro cultura e delle relative cerimonie. Altri abitanti degni di nota sono qui le varie famiglie d’anfibi e di rettili.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Mettete in programma una visita al Matang Wildlife Centre, per vedere alcune delle specie protette del Sarawak nel loro ambiente naturale. Potrete così comprendere gli sforzi che vengono fatti per tutelare questi animali, ed il loro habitat.

I molti sentieri che si snodano nel folto della foresta offrono la possibilità di osservare a distanza ravvicinata la ricca varietà delle piante presenti. Se siete attenti a non fare troppo rumore, potete sentire il richiamo dei buceri echeggiare attraverso la cortina di foglie.

Le pittoresche cascatelle creano la cornice ideale a un picnic e a una rigenerante nuotata dopo la passeggiata nella giungla. Riposate un momento, e Iasciatevi penetrare dalla stupefacente bellezza del luogo, prima di partire alla volta di nuove scoperte.

Per conoscere qualcosa del ricchissimo patrimonio culturale locale, niente di meglio che una visita alla vicina longhouse (Rumah Jugah), sulle rive del fiume Rayu.

POSSIBILITA' DI SISTEMAZIONE

Vi è la possibilità di alloggiare sia nel Parco, che nel Matang Wildlife Centre.

·         Chalet

(5 chalet a due stanze, con 2 letti per stanza)

·         Longhouse

·         Campeggio

Per le richieste di permesso, e le prenotazioni o si può rivolgere al National Parks Booking Office, a Kuching.

COME ARRIVARE

Il Parco è facilmente raggiungibile in auto da Kuching.

IL PARCO NAZIONALE DI LAMBIR HILLS

Il Parco Nazionale di Lambir Hills, costituito nel 1975, copre una superficie di circa 6.952 ettari di terreno a Sud Ovest di Miri. In mezzo alla catena di colline d’arenaria delimitate da scoscesi dirupi, da cui il Parco prende il nome, spicca la cima più alta, che si erge per 450 metri sul livello del mare. Le vallate e le pendici inferiori sono coperti dalla foresta di dipterocarpacee, che lascia il posto alla vegetazione di brughiera con l'aumentare dell'altitudine. Il silenzio di questo paesaggio impervio e selvatico e rotto solo dai richiami degli uccelli e dal fragore delle cascate che precipitano senza sosta in laghetti cristallini color smeraldo.

FLORA E FAUNA

Composta prevalentemente da dipterocarpacee e kerangas, la zona è anche ricca di palme della specie Licuala, e d’Eugeissona, le cui radici sembrano alte palafitte piantate nel terreno. La vegetazione che cresce sul suolo della foresta comprende un mix di piante quanto mai esotico e variato: ariodi, ginger, felci, orchidee, viti ed epiphytes. Alberi di casuarina (equiseto) si arrampicano su per le più alte pendici, dominate dalla vegetazione montana (kerangas), dove le piante basse sono per lo più felci, arbusti e Nephentes.

La foresta dà da vivere ad uno nutrito schiera d’animali selvatici: la lista si apre con ben i 57 specie diverse d’uccelli. Troviamo poi pipistrelli, varie famiglie di roditori, pangolini (piccoli animali ricoperti da squame, che si cibano di formiche), maiali barbuti, cervi che abbaiano, scimmie e gibboni del Borneo.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

La sua vicinanza a Miri fa del Parco di Lambir Hills la meta preferita per chi ha bisogno di una sosta rigenerante, per qualche giorno o semplicemente per il fine settimana.

Una torretta di 40 metri costruita in mezzo agli alberi costituisce un eccellente osservatorio sulla foresta. ê anche l'occasione per fare davvero conoscenza con la flora del posto, grazie ad un incontro ravvicinato con le cime più alte. Di lassù potete anche cimentarvi col bird watching.

Potete partire per un trekking lungo uno dei vari sentieri che solcano questa ricchissima foresta, Iasciandovi completamente avvolgere dalla natura circostante. Non potrete fare a meno di fare nuove ed emozionanti scoperte, lungo la strada!

Per gli inesperti, un ponte sospeso fornisce l'avventura a portata di mano.

E alla fine del cammino, vi attende una pozza d'acqua fresca, così invitante, che proprio non saprete resistere. Tuffatevi nel suo verde profondo: ne uscirete rigenerati.

POSSIBILITÀ DI SISTEMAZIONE

Vi sono ampie possibilità d’alloggio per la notte.

Lodge

·         3 casette o due stanze

(con 3 letti per stanza)

·         4 casette a due stanze

(con 2 letti per stanza)

Vi sono anche bagni pubblici per i gitanti, uno spaccio/tavola calda ed un centro d’informazioni.
Per le richieste di permesso, e le prenotazioni ci si può rivalere al National Parks Booking Office, a Miri.

COME ARRIVARE

Il Parco e facilmente raggiungibile, poiché si trova a solo mezz'ora d’auto da Miri. Potete scegliere di unirvi ad una delle varie escursioni organizzate, che partono da Miri tutte le mattine, per far ritorno dopo pranzo. Su richiesta, può essere organizzato anche il pernottamento al Parco.

IL PARCO NAZIONALE DI GUNUNG GADING

Il Parco Nazionale di Gunung Gading, costituto nel 1983, copre una superficie di circa 4 ettari, e si trova nelle vicinanze della piccola cittadina di Lundu, a Nord-Est di Kuching. Si presenta come un complesso montagnoso da cui si staccano diversi picchi e cime: la più alta è quella di Gunung Gading (906 metri) che dà il nome al Parco. Il tratto superiore del fiume Lundu è interrotto da numerose cascate che si gettano una a ridosso dell’altra. Il tutto crea una cornice paesaggistica dalla bellezza idilliaca, all’ombra millenaria della foresta pluviale.

FLORA E FAUNA

Vi sono qui molte piante rare: la più importante e senz'altro il Rafflesia Tuanmudae (o bunga pakma). Questa magnifica infiorescenza reputata la più grande al mondo può arrivare a misurare un metro di diametro, nel momento della massima fioritura. Non vi è però una stagione specifica per la fioritura, e quando questa si verifica dura appena un paio di giorni, dopo di che l'enorme corolla rossa marcisce non lasciando traccia del suo trionfo.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Il Parco si presenta come una meta eccellente per gite di una giornata ma i visitatori possono rimanere stregati dalla tranquillità e dalla pace, e decidere di trascorrervi la notte.

Si può chiamare l'Ufficio dei Parchi Nazionali o Kuching, per scoprire se la Rafflesia è in fiore, dopodiché, si può seguire un’escursione guidata fino ai luoghi dove essa si trova. Bisogna però muoversi con estrema cautela, per non mettere in pericolo i preziosi, rarissimi boccioli seguendo le istruzioni della guida. Potrebbe anche rendersi necessario tenere a freno l'entusiasmo, e non avvicinarsi troppo al fiore.

Al vostro entusiasmo potrete invece dare libero sfogo in mezzo ai ruscelli e alle cascate. Nuotate a più non posso, e poi buttatevi a riposare sulle rive, all'ombra delle felci.

Da non perdere, poco lontano, le splendide spiagge di Siar e Pandan, ideali per nuotate e picnic.

POSSIBILITA DI SISTEMAZIONE

Le possibilità di un alloggio nel Parco sono al momento piuttosto limitate.

ChaIets

2 chalet da tre stanze (2 persone per stanza)

Ostello

1 casetta da 4 stanze (4 letti per stanza)

·         Vi sono anche bagni pubblici, ed un centro informazioni.

·         In alternativa, si può alloggiare nei piccoli hotel che si trovano a Lundu e a Siar. Se volete prolungare la vostra escursione, e non riuscite a trovare posto nel Parco, in uno di questi hotel potreste essere più fortunati.

·         Per le richieste di permesso, e le prenotazioni ci si può rivolgere al National Parks Booking Office, a Kuching.


COME ARRIVARE

Il Parco si trova a circa due ore di strada da Kuching, ed a soli 5 minuti da Lundu.

IL PARCO NAZIONALE DI BATANG AI

All’interno della Divisione di Sri Aman ed esteso su di una superficie di circa 24.040 ettari di terreno, si trova il Parco Nazionale del Batang Ai. Di recente costituzione risale, infatti, al 1991 il Parco dà rifugio ad un gran numero di specie animali protette. Esso serve anche come immensa presa d'acqua per un vasto lago artificiale creato grazie alla costruzione della diga idroelettrica del Batang Ai. Il lago si espande fin dentro le valli dei fiumi Engkari ed Ai, e quello che si presenta davanti agli occhi attraversandolo e uno scenario sconfinato di sconvolgente, primordiale bellezza. Il mezzo di trasporto principale anzi, l'unico mezzo di trasporto nella zona sono le veloci Iongboat (piroghe) a motore che risalgono fiumi nelle cui acque si specchia la corona della foresta primaria.

FLORA E FAUNA

Il territorio del Parco è una delle più vaste zone di foresta di dipterocarpacee rimaste intatte in tutto il paese, ed è uno dei pochissimi habitat naturali degli Orang Utan. Purtroppo ai primi posti nella lista delle specie minacciate dall'estinzione, questo tipo di primate è il gigante della famiglia: può arrivare al metro e mezzo d’altezza, per un peso di 200 chili. ê anche l'unico primate che, per passare la notte, si costruisce il nido sulla cima di qualche albero.

Il Parco ospita anche vari altri animali selvatici, tra cui i buceri, gli uccelli sacri simbolo del Sarawak ed i gibboni.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Il Parco si trova in una zona piuttosto remota da raggiungere. ê pertanto consigliabile un soggiorno di qualche giorno, anche per poter apprezzare appieno lo sterminato patrimonio naturale e culturale di questi luoghi.

Il viaggio attraverso il fiume rappresenta di per sé un avventura esaltante. Immaginatevi su una stretta imbarcazione di legno, che sfida la corrente mentre dalle rive i rami contorti degli alberi si protendono come braccia, a toccare l'acqua. Durante le stagioni secche, quando non piove ed il livello dell'acqua si abbassa considerevolmente durante il giorno, spesso i visitatori devono scendere, ed aiutare a tirare o spingere la barca.

Vi sono quattro sentieri principali all’interno del parco. Oltre a seguire i consueti tracciati nell'ambito della foresta di dipterocarpacee, questi sentieri conducono attraverso zone intatte di foresta secondaria, e passano attraverso quelle aree che vengono periodicamente disboscate dagli Iban per le loro coltivazioni mobili di riso. Uno dei sentieri passa nel mezzo di un antico e particolarissimo cimitero Iban.

Dovete assolutamente fare una sosta ad una delle tante longhouse Iban, per farvi un'idea di come i loro modi di vita tradizionali sopravvivano nella civiltà moderna. Gli Iban sono rinomati per la loro abilità di raffinati artigiani. Tra gli articoli più elaborati della loro produzione domestica, ricordiamo il pua kumbu (un tipo d’arazzo tessuto secondo una tecnica antichissima) e i seIabit, specie di grossi zaini fatti di foglie di rattan intrecciate; ancora, le stuoie ed i recipienti per raccogliere l'acqua, sempre di rattan.

POSSIBILITÀ DI SISTEMAZIONE

Al momento non vi sono strutture d’accoglienza all'interno del Parco. Diverse longhouse appena fuori l'area del Parco offrono comunque una sistemazione che seppur spartana rappresenta un’occasione unica per sperimentare in prima persona la vita delle tribù locali.

Esiste un resort costruito secondo lo stile delle tradizionali longhouse, è situato abbastanza lontano dal Parco, che offre una sistemazione di lusso con un tocco d’autentica atmosfera Iban.

TRASPORTO IN BARCA

È la Cooperativa delle Comunità locali a gestire il servizio di barche per il Parco, ed al suo interno.

Si raccomanda ai visitatori di utilizzare i servizi della Cooperativa, poiché i proventi vengono utilizzati o favore di progetti di sviluppo nell'area.

COME ARRIVARE

Il Parco si trova a circa 250 km dalla città di Kuching.

Il tragitto in auto da Kuching fino alla diga del Batang Ai dura circa 6 ore. Il tragitto in barca dalla diga, fino all'ingresso del Parco dura invece almeno 2 ore.




IL PARCO NAZIONALE DI TANJUNG DATU

Questo Parco Nazionale si trova nella Divisione di Kuching, sull'estrema punta occidentale dei Sarawak, vicina al confine con il Borneo indonesiano (Kalimantan). Costituito nel 1993, è il più recente fra i Parchi Nazionali del Sarawak, ed è anche il più piccolo, misurando appena 1379 di superficie. Il territorio del Parco si situa in una regione aspra e montagnosa, le cui ripide pendici sembrano quasi abbracciare le coste. Una delle particolarità della zona ed è anche il suo orgoglio sono le acque cristalline dei fiumi che la solcano, acque la cui purezza è vicina al 100%, poiché non sembrano contenere la benché minima traccia di agenti inquinanti. La costa del Parco può vantare a sua volta quelle che senz'altro sono le più belle spiagge del Sarawak. Le distese di sabbia scintillante che sfumano nei mille blu del mare sono qui completate dall'esistenza di formazioni coralline ed è questo ciò che realmente distingue queste sponde da tutte le altre dello stato del Sarawak.

FLORA E FAUNA

L'area è coperta da una fittissima vegetazione, soprattutto del tipo delle dipterocarpacee; ospita una miriade di habitat diversi, ed un'interessante varietà di animali selvatici.

STRUTTURE

Diverse strutture sono al momento in progetto, o in costruzione. Quando queste saranno ultimate, il Parco sarà finalmente aperto ai visitatori.

In progetto vi è anche la costituzione di un Parco Marino, per salvaguardare il delicato equilibrio dell'ecosistema marino, ed assicurare la continuità della ricchissima vita che lo contraddistingue.

COME ARRIVARE

Il Parco è raggiungibile in auto seguendo la strada che da Kuching, porta fino a Lundu e quindi a Sematan. Da Sematan bisogna poi proseguire in barca, fino a Tanjung Dau. L'intero tragitto dura circa tre ore e mezza.

IL PARCO NAZIONALE DI LOAGAN BUNUT

Ben nascosto fra le curve del corso superiore del Sungai Bunut, nella divisione di Miri, si apre un vasto lago naturale, il più grande in Sarawak. La locale tribù di pescatori dei Berawan lo chiama Loagan Bunut. Nel 1991 , un'area di circa 10,736 ettari, comprendente i 650 ettari della superficie del lago, è stata dichiarata Parco Nazionale, in accordo con l'impegno, portato avanti da tempo, di tutelare la varietà di habitat, ed il ricchissimo patrimonio botanico e zoologico della regione. Le acque del lago dipendono strettamente da quelle dei fiumi circostanti. Sungai Bunut, Sungai Tinjar e Sungai Baram il cui livello è sua volta soggetto a fortissime variazioni stagionali, in corrispondenza delle piogge. Ciò spiega, in ultimo, il costante fluttuare del livello dell'acqua, nel Loagan Bunut. Nei periodi di maggior siccità, che durano dalle 2 alle 3 settimane l'intera superficie del lago si trasforma in una sterminata distesa di fango secco, solcato da crepe.

FLORA E FAUNA

La vegetazione della zona è costituita principalmente da foresta di tipo paludoso, la classica vegetazione bassa che si trova in corrispondenza delle rive (chiamata Peatswamp). La fauna è quindi quella che tipicamente abita la foresta fluviale, dove spicca soprattutto la gran varietà di uccelli: il ploto orientale (Oriental Darter), il tarabuso, l'egretta, l'airone, il bucero ed il nibbio. In rappresentanza dei primati, troviamo soprattutto gibboni, che si dondolano appesi ai rami con le loro braccia lunghe come le corde di un'altalena. Al mattino presto si sente l'acuto, struggente richiamo delle femmine della specie echeggiare nell'aria.

PER PREPARARE UN ITINERARIO

Questo Parco tanto remoto, da sembrare quasi ai confini del mondo, attirerà soprattutto quanti cercano emozioni ed immagini inconsuete. Per 2 o 3 settimane durante i mesi di Febbraio, Maggio e Giugno il livello dell'acqua del lago scende drasticamente, per via della scarsità di piogge. È questo il momento giusto per assistere e perché no, partecipare alla tradizionale pesca chiamata Selambau, tutt'oggi praticata dai locali pescatori Berawan.

Questa tecnica, davvero unica, è nata con lo scopo di catturare le ondate di pesci nel corso delle loro periodiche migrazioni dovute al fluttuare del livello dell'acqua. È un'attività rarissima da vedere, e davvero emozionante, non perdetevela.

Un'altra esperienza interessante che potete fare è togliervi le scarpe, e camminare a piedi nudi sul fango crepato del lago. Il semplice contatto con il suolo vi restituirà il sapore di quei naturali piaceri della vita che abbiamo da tempo dimenticato.

STRUTTURE

Non vi è, per il momento, alcuna struttura a disposizione dei visitatori. E' comunque in progetto la costituzione di un Ufficio del Parco, e la messa in opera di alcune strutture di base.
Esiste comunque la possibilità di alloggiare in chalet privati, lungo le rive del lago.

COME ARRIVARE

Vi è una strada che da Miri conduce fino al Parco passando per Pekan Belura, e Kampung Lapok. Il viaggio in autoveicoli a quattro ruote motrici (4x4) dura circa 2 ore. Da Kampung Lapok, si raggiunge Loagan Bunut in un'ora e mezza di longboat (canoa motorizzata).

 

 

LE SEGUENTI INFORMAZIONI SONO GENERALMENTE VALIDE PER TUTTI I PARCHI DEL SARAWAK

CHE COSA PORTARE

Prima di recarsi nei Parchi, i visitatori dovrebbero sincerarsi d avere con sé i seguenti articoli essenziali:

Abbigliamento. Vanno bene magliette e calzoncini corti. Si consiglia comunque anche un paio di pantaloni sportivi lunghi, camicie a maniche lunghe ed un berretto, per proteggersi dal sole e dagli insetti.

Scarpe. É consigliabile indossare scarpe da ginnastica, scarponcini da trekking o stivali di gomma, perché i sentieri della foresta possono essere fangosi, o scivolosi dopo la pioggia.

Borraccia. Può essere necessaria una borraccia per l'acqua durante i percorsi più lunghi.

Creme solari ad alta protezione. Si consiglia di applicare la massima protezione durante l'esposizione al sole, per evitare probabili scottature.

REGOLAMENTI DEI PARCHI

I Regolamenti sono stati stabiliti a tutela dei Parchi, nell'interesse primario di coloro che desiderano visitarli.

Sono considerate infrazioni a tutti i regolamenti:

·         Accedere al Parco senza un permesso

·         Pescare all'interno dei Parco

·         Uccidere, catturare, avvelenare o in qualsiasi modo disturbare gli animali.

·         Tagliare, rimuovere, distruggere o incendiare qualsiasi oggetto animato o inanimato, vivo o morto.

·         Introdurre nel Parco animali o piante estranee

·         Danneggiare le strutture e gli edifici esistenti nel Parco, o erigerne di nuovi.

·         Sporcare o lasciare rifiuti


PROVVEDIMENTI PENALI

Per qualsiasi delle infrazioni sopraelencate è prevista una multa dell'ammontare minimo di RM 1,000 e sei mesi di arresto.

PERMESSI

Tutti i visitatori, per accedere ai Parchi ed alle Riserve Naturali, devono essere muniti di regolare permesso, rilasciato dall'Ufficio Prenotazioni competente. Coloro che intendono fare riprese a livello professionale, così come i partecipanti a spedizioni di qualsiasi natura sono tenuti a richiedere in anticipo un permesso speciale presso il Sarawak State Secretary. (Ufficio Governativo del Sarawak).

PRENOTAZIONI

Si consiglia di prenotare in anticipo la sistemazione all'interno del Parco, presso l'Ufficio Prenotazioni competente.

DEPOSITO DI PRENOTAZIONE

Un deposito non rimborsabile pari al 10% delle spese di alloggio totali va versato all'atto della prenotazione. Per tariffe inferiori ai RM 10 l'intero ammontare va pagato al momento della prenotazione.

ESENZIONE DI RESPONSABILITÀ

Si da notizia che chiunque visiti i Parchi Nazionali e le Riserve Naturali del Sarawak accede agli stessi a suo proprio rischio e pericolo. Il permesso di ingresso è rilasciato a condizione che né il Dipartimento Forestale, né il Governo dello Stato del Sarawak, né alcun funzionario possano essere ritenuti responsabili di eventuali danni fisici, mentali e psichici subiti, o di eventuali perdite della vita, di qualsiasi bene o avere, o perdite di qualsiasi altra natura subite all'interno di queste aeree. Il Governo dello Stato ed i suoi funzionari declinano altresì ogni responsabilità di eventuali atti od omissioni comunque causati o verificatisi all'interno di queste aree.


 

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